Caserta / Provincia. C.S. WWF Caserta, pulizia delle spiagge: Progetto Nazionale WWF GenerAzioneMare “ No Plastic in Nature” con Calzedonia.
Delle 78 milioni di tonnellate di imballaggi in plastica prodotte ogni anno nel Mondo, solo il 14 % viene riciclato e ben un terzo, ovvero circa 25 milioni, viene disperso in mare.
Anche per il 2022 nell’ambito del grande progetto nazionale WWF GenerAzioneMare “ No Plastic in Nature”, il WWF Caserta – Presidente Milena Biondo – ha contribuito al programma del WWF Italia che prevede un focus sulla lotta all’inquinamento da plastica (micro e macro) in Natura per eliminare la dispersione di plastica nell’ambiente e costruire una economia circolare della plastica che ne riduca i quantitativi prodotti e ne incrementi il riuso e il riciclo.
L’evento ha visto come partner, anche per il 2022, l’azienda Calzedonia. Un’alleanza quella tra Calzedonia e WWF Italia che prevede anche un progetto di ricerca in collaborazione con l’Università delle Marche con il triplice obiettivo di: valutare il rilascio di microplastiche durante la fase di tintura dei costumi da bagno Calzedonia, durante la fase di utilizzo e, infine, identificare soluzioni eco-compatibili per limitare o abbattere il rilascio di microplastiche durante il lavaggio in lavatrice. In questo scenario nella mattinata di oggi, 30 volontari , insieme alla Vigilanza WWF – coord. Regionale Alessandro Gatto, al Sindaco di Castel Volturno – Luigi Petrella, al Presidente dell’Ente Riserva – Giovanni Sabatino e una delegazione di Inner Wheel Caserta – Presidente Rossella Campanalunga, hanno effettuato una rigorosa di attività di pulizia di un ampio tratto della spiaggia dell’Oasi dei Variconi a Castelvolturno (CE).
Sono stati raccolti oltre 25 grossi sacchi di rifiuti, numerose bottiglie di vetro, pneumatici ed altri rifiuti ingombrati, tra cui un piccolo frigo. I nostri mari sono ormai invasi da plastica di tutte le dimensioni, fino alle temibili micro e nano plastiche, che entrano facilmente nella catena alimentare, attraverso i piccoli organismi marini e fino ai grandi pesci pelagici, ai rettili, come le tartarughe ed ai mammiferi come delfini e balene. Questi piccoli frammenti, oltre ad essere tossici in sé, sono carrier di sostante potenzialmente molto pericolose per la salute dell’ambiente marino e, quindi in definitiva, per l’uomo che si nutre di pesce. Ecco perché gli sforzi dei decisori politici devono essere indirizzati sempre più verso la riduzione delle plastiche e la loro sostituzione con materiali biodegradabili, visto che delle 78 milioni di tonnellate di imballaggi in plastica prodotte ogni anno nel Mondo, solo il 14 % viene riciclato e ben un terzo, ovvero circa 25 milioni di tonnellate, viene disperso in mare: non c’è più tempo da perdere, va applicata con urgenza almeno il decreto 196/21 che proibisce l’uso delle plastiche monouso, oltre ad agire, come fa il WWF da decenni nelle scuole, attraverso percorsi informativi per modificare le abitudini dei cittadini, orientandoli verso un consumo consapevole e sostenibile.