ROCCAROMANA. Lettera aperta al Sindaco: “chiedo a Lei, signor Sindaco, e alla sua Amministrazione che vi proclamate sensibili…”.

Lettera aperta al Sindaco di Roccaromana nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Signor Sindaco, verba tene, sed acta non sequentur!!
Leggo, con piacere, nella pagina fb del Comune di Roccaromana che l’Amministrazione si scopre di essere “sensibile e partecipe alle iniziative per educare alla non violenza non solo in questa giornata ma in ogni singolo momento della nostra esistenza” e si “unisce in una ricerca di azioni volte alla eradicazione di questo terribile fenomeno sociale”.

Leggo, stupisco. e mi chiedo e chiedo a Lei, signor Sindaco, e alla sua Amministrazione che vi proclamate sensibili e partecipi dinanzi a questo terribile fenomeno sociale, se siete a conoscenza che nel Comune di Roccaromana sono successi fatti eclatanti di stalking e persecuzioni reiterate i cui presunti autori sono ancora sotto processo.

E non posso non chiedere ancora, se la sua Amministrazione che si presenta oggi così “verbalmente” sensibile e partecipe, negli anni in cui le minacce, le persecuzioni, le diffamazioni e tutti gli atti di stalkeraggio sono stati perpetrati con inaudita pervicacia, compromettendo e mettendo in pericolo la vita stessa di una madre insieme al suo bambino, (fatti per i quali ci sono due imputati) ha manifestato alcuna sensibilità; se questa Amministrazione, in continuità con quella che l’ha preceduta, ha dato mai dato segni di partecipazione.

Solo silenzio, signor Sindaco, solo colpevole silenzio!
Ed è da questi vostri silenzi che adesso sarebbe figlia questa sua accorata partecipazione alla manifestazione contro la violenza sulle donne? La vittima prima della violenza subita è una Sua concittadina, donna e madre.
Lei, signor Sindaco, è stato già assessore alla P.I. nell’Amministrazione precedente, Lei non ha mai mostrato questa sensibilità, vicinanza e partecipazione che oggi, 25 novembre 2023, sbandiera con le vuote parole di circostanza.

Dante avrebbe riservato un bell’angolo nel suo canto terzo dell’Inferno!
Signor sindaco, non sarebbe stato meglio mantenere quel silenzio, visto che ancora a distanza di tempo e dinanzi ad un processo in corso, Lei non ha mai, politicamente, sentito il bisogno di chiedere scusa ai suoi concittadini, vittime di questa violenza che, oggi, in passerella, a parole condanna?

Dopo anni di assordante silenzio, le parole “di celebrazione” e il simbolico sedile rosso certamente non bastano, se non si ha avuto e non si ha il coraggio di schierarsi e, oltre le parole, fare un po’ di rumore e dare un segnale con i fatti, altrimenti, dignità vorrebbe, in questa circostanza, rispettoso silenzio.

Non bastano un sedile tinto di rosso e fiori e parole di circostanza per far cancellare tanti colpevoli diseducativi lunghi silenzi.

Alfredo Pappalardo, (alias “u’ nonno”, epiteto anche da lei, signor sindaco, “offensivamente” usato nei miei confronti.)

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