Valle di Maddaloni. 68mila euro di debiti personali fatti riconoscere come debiti fuori bilancio del Comune: avviso di garanzia per peculato in concorso a sindaco e alcuni esponenti l’amministrazione.

valle-di-maddaloni-comuneNella mattinata odierna, i carabinieri del Comando Stazione di Valle di Maddaloni, all’esito di una complessa indagine coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, hanno notificato un avviso di conclusione indagini preliminari nei confronti del sindaco del Comune di Valle di Maddaloni e di alcuni esponenti dell’amministrazione, ritenuti responsabili in ordine al reato di peculato in concorso. L’informazione di garanzia è stata notificata al sindaco Giovanni Pascarella, al vicesindaco Raffaele Monaco, ai consiglieri Agostino Renzi e Alfonso Vigliotta, ai dirigenti Pasquale Saccone e Domenico Farina. Le investigazioni avviate dai militari dell’Arma hanno consentito di accertare come Pascarella, destinatario di provvedimenti emessi dal Tribunale Civile di di Santa Maria Capua Vetere che assegnava ad alcuni suoi creditori, in relazione a debito riconducibile e maturato nell’ambito della sua attività imprenditoriale privata, complessivi 67.875 euro mediante pignoramento del quinto dello stipendio del politico, con la complicità di alcuni membri del consiglio e dei responsabili di area, adottava specifica delibera consiliare facendo si che il citato debito privato venisse riconosciuto, per l’intero importo, quale “debito fuori bilancio” dell’ente comunale. Gli amministratori, per ragione dell’ufficio e del servizio, concludendo l’operazione in questione non osservavano il limite del quinto cedibile, attingendo l’ingente somma dalle casse comunali a beneficio degli ignari creditori arrecando un vantaggio per il Sindaco che così estingueva interamente del proprio debito. Le indagini, condotte mediante escussioni testimoniali e diverse acquisizioni documentali, hanno permesso di ricostruire l’intera vicenda delittuosa, in particolare come il sindaco del comune di Valle di Maddaloni, abbia utilizzato e distratto un bene dell’ente comunale per soddisfare esigenze afferenti la sua sfera privata.

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