ALIFE. Conti non in regola ed il Rendiconto non arriva in aula: come mai???

Nel mentre il Municipio rischia un “dissesto nel dissesto”, si aspetta per indebitarsi ancora dopo gli oltre 12 milioni di euro che si stanno già pagando fino al 2044.

Nella convocazione del prossimo Consiglio Comunale di Alife in previsione per sabato, seduta ordinaria al 31 luglio 2021 ore 8.30 (ed in eventuale seconda convocazione per l’1 agosto 2021 ore 9.30) il rendiconto della gestione per il trascorso anno 2020 non viene portato in Assise per la discussione ed eventuale approvazione. All’ordine del giorno, difatti, compaiono, oltre alla lettura ed approvazione verbali sedute precedenti, anche la presa d’atto del PEF 2020, il Piano Economico Finanziario e corrispettivi del servizio integrato rifiuti anno 2020; quindi, la ratifica di una variazione d’urgenza al bilancio di previsione 2021/2023 ed, infine, la verifica della permanenza degli equilibri generali bilancio 2021. Ma del consuntivo esercizio 2020 nessuna traccia. Eppure la scadenza per l’approvazione dell’importante strumento finanziario è fissata per legge, così come prorogato, proprio a sabato 31 luglio 2021.

ECCO LA DISPOSIZIONE

Con la Circolare DAIT n. 28 del 28 maggio 2021, il Ministero dell’Interno rende noto che il decreto legge 73/2021 prevede la proroga di alcuni termini. In particolare, l’articolo 52 stabilisce esclusivamente che “per gli enti locali che abbiano incassato anticipazione di liquidità di cui al decreto legge 35/2013 (ed è proprio il caso del Comune di Alife) è differito al 31 luglio 2021 il termine per deliberazione rendiconto di gestione esercizio 2020 per gli enti locali e il termine deliberazione bilancio previsione 2021-2023.

Alla base della decisione potrebbe esserci l’attesa della ufficialità del nuovo decreto Draghi, che prevederebbe precise disposizioni per il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione. Dunque, Comune non solo collassato da un sanguinoso dissesto finanziario richiesto nel 2017 ma costretto, ora, a fare i conti con un paventato “dissesto nel dissesto”, avendo accumulato, nel frattempo, ulteriori e cospicui debiti dopo la catastrofica dichiarazione dell’aprile 2017. Nel mentre gli ignari cittadini continuano a pagare i tributi comunali al massimo consentito dalla legge (e nulla si fa per accelerare il lavoro dell’OSL e chiuderlo prima), viene istituito nello stato di previsione del MEF (il Ministero dell’Economia e Finanze) un fondo (con dotazione almeno di 12 miliardi di euro) destinato a concedere ulteriori anticipazioni anche ai Comuni (dopo il famoso D.L. 35 del 2013 di cui il Municipio alifano ne ha beneficiato per oltre 12 milioni di euro) che si trovino in uno stato di carenza di liquidità (ancora !!!), al fine di far fronte al pagamento dei propri debiti di carattere commerciale certi, liquidi ed esigibili. Il fondo è articolato in due sezioni, di cui una destinata ad assicurare la liquidità per il pagamento dei debiti diversi da quelli finanziari e sanitari; un’altra per assicurare la liquidità a Regioni e Province autonome per il pagamento dei debiti del Servizio Sanitario Nazionale. La gestione delle due sezioni del Fondo è affidata, anche stavolta e come per il D.L. 35, alla Cassa depositi e prestiti.

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