ALIFE. “Il tempo è galantuomo, rimette a posto tutte le cose. Il sindaco richiamato da Prefetto e Asl sulla sanificazione”: la nota congiunta dei gruppi di minoranza.
Ecco la nota congiunta dei tre Gruppi di minoranza “l’Elefante – C’è un’altra Alife” – “Uniti per Alife” – “Alife Libera” dei consiglieri comunali Enzo Guadagno, Gabriella Macchiarelli, Salvatore Cirioli, Gianfranco Di Caprio e Alessandra Pasqualetti.
Il 3 aprile il Sindaco di Alife, mostrando poca eleganza, approfittava di una comunicazione istituzionale per attaccare, con un video sulla pagina Facebook del Comune, le minoranze consiliari colpevoli, a suo dire, di essere irresponsabili in una situazione di emergenza nel sottolineare errori commessi dall’amministrazione comunale. I consiglieri di minoranza, in quella occasione, si sarebbero aspettati un sentito ringraziamento, e non un attacco spropositato, per aver segnalato il pasticcio commesso con il Bando dei buoni alimentari, repentinamente modificato grazie alla presentazione della loro istanza. Nella diretta Facebook il Sindaco minimizzava le gravi mancanze, santificando la “spettacolare” sanificazione proposta e pubblicizzata dalla ditta di famiglia di un assessore comunale, avvenuta il 1 aprile 2020, apostrofando le minoranze di “stare zitte”.
Ma cosa era accaduto sulla sanificazione del 1 aprile?
Semplicemente che le minoranze avevano presentato una istanza (che si allega) indirizzata a Sindaco, Prefetto e ASL di Caserta, poiché era stata effettuata, nel territorio comunale, una sanificazione con mezzi ritenuti non idonei (un trattore e un atomizzatore agricolo), senza specificare quale prodotto si sarebbe utilizzato e chi avrebbe eseguito l’intervento. Una attività, quindi, effettuata in mancanza di ordinanza sindacale e contraria alle norme di legge. La colpa delle minoranze, dileggiate dal Sindaco nel video, era pertanto quella di voler agitare una sterile polemica.
Ma il tempo, come asseriva Voltaire, è galantuomo e rimette a posto tutte le cose.
A dare ragione alle minoranze, infatti, è intervenuta la Prefettura di Caserta con una nota, dell’11.4.2020, indirizzata ai Sindaci della Provincia di Caserta, avente ad oggetto “Polmonite da nuovo coronavirus (covid-19). Misure contenimento e gestione emergenza epidemiologica – Richiesta interventi di Sanificazione Ambientale”, con la quale si è specificato “sotto l’aspetto tecnico operativo, che il trattamento di sanificazione e disinfezione deve essere effettuato – come da precedente indicazione della predetta Azienda Sanitaria (ASL Caserta) in occasione di analoga casistica – da imprese in possesso di determinati requisiti di cui oltre a quelli organizzativi e Certificazioni di Qualità, e in presenza di un Direttore tecnico dei lavori con comprovata esperienza professionale specifica in materia e di personale addetto debitamente formato”. Visto che sia la Prefettura di Caserta che l’ASL territorialmente competente, evidentemente preoccupate per la salute pubblica a causa di illegittime e pericolose attività di sanificazione poste in essere da alcune amministrazioni comunali, si sono espresse in maniera inequivocabile sull’argomento, successivamente alla nostra istanza, bisognerebbe porsi a questo punto la legittima domanda, se l’azione della minoranza consiliare di Alife sia stata una sterile polemica in una situazione di emergenza o una responsabile preoccupazione di rispetto delle norme. A meno che qualche sapiente politologo voglia ritenere che anche la Prefettura di Caserta e l’ASL esprimano sterili polemiche nei confronti dell’amministrazione comunale di Alife in un momento di emergenza nazionale.
Sarebbe utile alla collettività che l’amministrazione comunale avesse più rispetto delle legittime istanze delle minoranze, che si rilevano sempre opportune e motivate a tutela dei cittadini, e pensasse con serietà a porre in essere azioni concrete per contenere i contagi (ad esempio, più controlli) e proteggere la popolazione.
Se si vuol guardare con obiettività l’attività amministrativa, l’osservatore attento rileva che nessun provvedimento serio è stato posto in essere. L’Amministrazione comunale non ha meriti in quasi nessuno dei provvedimenti in corso poiché la “spesa sospesa” è stata attivata da volontari, i generi alimentari distribuiti finora sono della Caritas Parrocchiale, le mascherine di cotone sono state realizzate grazie alla buona volontà di nostre concittadine e le somme dei buoni alimentari sono state elargite dalla Protezione civile.
Le azioni dell’amministrazione hanno riguardato una sanificazione (senza poterne comprenderne gli effetti positivi o negativi che siano) e la distribuzione di poche mascherine consegnate, tra l’altro, da volontari che non hanno titolo per girare indisturbati sul territorio comunale, mettendo in pericolo se stessi e la popolazione alifana, con un ritardo abissale rispetto agli altri comuni del circondario matesino, in una situazione in cui la tempestività della protezione dei cittadini è tutto. Così come non sono stati sospesi i tributi locali fino a giugno come da noi richiesto.
Ma bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare: l’amministrazione comunale opera una grande sovraesposizione sui social, occupando tutte le pagine facebook dell’emergenza con una grande capacità comunicativa e straordinari selfie di propaganda in un periodo di grave difficoltà per tutti.
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