ALVIGNANO. Dirigenti Scolastici, il Consiglio di Stato annulla le sentenze del Tar Lazio del luglio 2019: il Sindaco Marcucci compatibile con la figura di commissario d’esame.

Il rigetto di tutte le censure avanzate dai bocciati dimostra la pretestuosità dei sospetti che qualcuno ha voluto artatamente sollevare contro un concorso che è stato senz’altro il più meritocratico e il più trasparente di sempre…

I Giudici di Palazzo Spada hanno “smontato” le sentenze del Tar Lazio, con due distinte sentenze (395 e 396) depositate il 12 gennaio e hanno deciso i complessivi tredici ricorsi in appello e relativi svariati atti di intervento, proposti contro le sentenze con cui, il 2 e 3 luglio del 2019, il Tar Lazio aveva annullato l’intera procedura concorsuale. Accogliendo alcuni dei motivi di appello proposti sia dal Ministero che da alcuni vincitori di concorso, e respingendo i motivi di appello incidentale proposti dai ricorrenti in primo grado, i Giudici di secondo grado hanno annullato le sentenze del Tar Lazio, ridando respiro ai vincitori del concorso che, sebbene in gran parte già nominati quali dirigenti scolastici, sentivano il peso della pendenza di questi giudizi che, se avessero confermato l’annullamento del concorso, avrebbe creato non pochi problemi anche alla stessa amministrazione. I Giudici di secondo grado hanno in primo luogo condiviso il motivo d’appello con cui si evidenziava l’inconfigurabilità di qualsiasi apporto nella determinazione dei criteri generali di valutazione, né da parte della commissione allargata nella seduta plenaria del 25 gennaio 2019, né da parte dei tre sub-commissari ritenuti incompatibili e partecipanti a tale seduta. Quanto alla posizione del Sindaco di Alvignano Marcucci, che rivestiva il mandato di commissario, secondo i Giudici d’appello le fattispecie di incompatibilità non possono trovare un’applicazione. Non sono stati riscontrati elementi tali da far ritenere esservi stata alcuna incidenza sul neutrale svolgimento del concorso e, in particolare, sull’operato della commissione in seduta plenaria, per il sol fatto che un commissario ricopriva la carica di sindaco, considerato peraltro che si tratta di concorso gestito a livello nazionale, nel quale le sotto-commissioni sono state chiamate a valutare gli elaborati di candidati provenienti da tutta Italia, assegnati secondo un criterio casuale alle varie sotto-commissioni. “È un’ottima notizia per tutto il mondo della scuola (afferma a caldo l’avv. Fabio Rossi che ha assistito numerosi vincitori di concorso). Il rigetto, da parte del Consiglio di Stato, di tutte le censure avanzate in primo grado dai bocciati dimostra la pretestuosità dei sospetti che qualcuno ha voluto artatamente sollevare contro un concorso che – anche grazie allo svolgimento delle prove lontano dai luoghi di residenza dei candidati – è stato senz’altro il più meritocratico e il più trasparente di sempre tra quelli indetti dall’amministrazione scolastica“.

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