PIEDIMONTE MATESE / BOJANO. Si spende di più per le pensioni, ma in modo sperequato.
Tutto il territorio del Sannio Alifano somiglia a quello molisano per la struttura sociale fatta di pochi giovani e molti anziani e pensionati.
di Giuseppe Pace (del partito pensionati e socio onorario del circolo Ragno di Bojano)
Il partito pensionati chiede, da decenni, di ridurre l’elevatissimo prelievo fiscale sulle pensioni. Di recente è la notizia che l’Inps farà cassa sul non totale adeguamento dell’indice Istat sulle pensioni. Gli insegnati ricevono un’altra mazzata dopo aver speso una vita lavorativa onesta e sempre trasparente cioè niente in nero per la paga come,invece, hanno fatto molti orefici, idraulici, falegami, ecc.,che oggi ricevono il 100% degli aumenti Istat. Molti credono che di pensionati ve ne siano più al Sud che al Nord. Niente di più mendace, è l’inverso anche perché il tessuto industriale e lavorativo è più denso al Nord e ha permesso a più persone una vita lavorativa stabile. Al sud c’è, invece, la tendenza a dare più pensioni assistenziali e la cronaca in merito ci fa vedere smascherati, di tanto in tanto, quasi interi quartieri napoletani dalle facili pensioni erogate. Nel Molise poi l’invecchiamento della popolazione è più marcato di altre regioni italiane poiché i figli e i nipoti dei pensionati sono, in gran parte, emigrati. La foto mostra sei pensionati al Circolo socio-culturale “Ragno” di Bojano (CB). Tutto il territorio del Sannio Alifano somiglia a quello molisano per la struttura sociale fatta di pochi giovani e molti anziani e pensionati. Resta comunque una media dell’entità della pensione più alta al Nord, in particolare in Veneto con circa 1000 euro al mese di media. Da tempo il nostro partito pensionati parla di sistema pensionistico italiano sperequato e senza distinzione necessaria tra spesa di previdenza e spesa di assistenza. Noi spendiamo molto e male per assicurare le pensioni ai cittadini, che restano anche amareggiati per tanti motivi sulle loro magre pensioni. L’Italia spende troppo per le pensioni, quasi il doppio rispetto alla media Ocse: secondo il MEF non c’è da preoccuparsi, ma l’invecchiamento della popolazione non fa ben sperare per il futuro. All’Italia spetta il primato di Paese – tra quelli dell’area Ocse– che spende di più per garantire le pensioni. La classifica, stilata dal Centro Studi ImpresaLavoro fa riferimento ai dati del 2015; quindi è molto probabile che il costo sia persino aumentato negli anni, vista anche la recente introduzione di misure che da una parte rendono più flessibile l’accesso alla pensione, come Quota 100 e Opzione donna, ma dall’altra contribuiscono ad aumentare la spesa previdenziale sostenuta dal nostro Paese. Nel dettaglio, secondo quanto riportato dal Centro Studi suddetto, negli ultimi anni il nostro Paese ha destinato il 31,9% della spesa pubblica totale alle pensioni, collocandosi così in vetta alla classifica con un risultato pari quasi al doppio della media Ocse che invece si attesta al 18,1%. Un dato che fa riflettere: bisogna capire quanto il costo per le pensioni sarà sostenibile nel tempo. Complessivamente, infatti, la spesa pubblica italiana per le pensioni è pari al 16,3% del Pil, il doppio rispetto alla media Ocse (8,2%). Ci sono comunque Paesi che preoccupano più di noi, visto che in pochi anni hanno visto una crescita di quasi dieci punti percentuali della spesa previdenziale: stiamo parlando di Portogallo e Grecia, con quest’ultimo Paese che si colloca anche al primo posto della classifica per il costo delle pensioni rapportato al Pil. L’Italia quindi si trova in vetta alla classifica stilata dal Centro Studi anzidetto sulla base degli ultimi dati disponibili, risalenti al 2015, riguardante l’importo della spesa pubblica per pensioni sul totale della spesa. Complessivamente per garantire le pensioni ai propri cittadini l’Italia spende il 31,9% della spesa totale, per un incremento del 2,3% rispetto al 2000. Preoccupano, persino più dell’Italia, Grecia e Portogallo che pur trovandosi al di sotto del nostro Paese hanno subito in pochi anni una crescita di quasi il 10% della spesa per le pensioni (rispettivamente del 9,2% e del 9,6%); fanno meglio di noi, ma comunque con livelli superiori alla media Ocse (pari al 18,1%), Paesi come l’Austria (26,2%), la Spagna (25,3%) e la Francia (24,3%). Sono solamente sette invece i Paesi che si attestano sotto la media Ocse, con Regno Unito (13,8%), Irlanda (12,5%) e Paesi Bassi (11,7%) che spendono meno di tutti.