PIEDIMONTE MATESE. [La rubrica: Correva l’anno…] 1963 – Consorzio di Bonifica, “Un nuovo carrozzone democristiano muoverà tra poco i primi passi”.

“Lo si erige in un tempo in cui la potenza politica di altro dirigente di Consorzio sembra diventata temibile. Sorgerà come contraltare all’altro del Sannio Alifano…”.
Dall’allora Piedimonte D’Alife nel lontano gennaio 1963 su di un quotidiano locale si scriveva: “Un nuovo carrozzone democristiano muoverà tra poco i primi passi”. Riusciamo a recuperare questo impolverato, ed ingiallito giornale, e vi portiamo all’attenzione un pezzo di quasi 58 anni fa che reputiamo degno di cronaca. “Il potere, per i democristiano di casa nostra, dev’essere proprio dolce se, contando di restarvi, appiccicati ancora per chissà quando, pensano e progettano opere i cui effetti (per loro uso e consumo) si avranno solo fra decessi. E così, come se non bastassero già nella zona un Consorzio di Bonifica ed una Azienda consorziale del Matese. Non è, si badi bene, che lo si escluda proprio da noi, ma alcune considerazioni ci fanno rimanere dubbiosi circa la sua effettiva funzionalità ed efficienza, nel modo come se ne prospetta l’attuazione, per gli scopi che esso si prefigge. E valga quanto segue: esso nasce oggi e, sol che si fosse voluto, poteva aversi già dieci anni fa; ottiene la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 21/01/1963 dopo parecchi mesi dalla firma del decreto da parte del Presidente della Repubblica; e su proposta diretta del Ministero dell’Agricoltura e Foreste e, indiretti e pressanti, si pensa debbano essere gli interventi di quanti lo auspicano; per assestarsi non si divincola dalle lungaggini nella preparazione dello Statuto e del piano generale di bonifica; non esclude gli intralci che si frappongono al coordinamento tra le varie opere in atto e a cura degli altri enti nella zona; presume aggravi di oneri cedenti a carico dei contribuenti consortili; se ne vuole attuazione in ente autonomo e possibilmente a regime commissariale, ricalcando le vecchie orme del Consorzio di Bonifica del Sannio; lo si erige in un tempo in cui la potenza politica di altro dirigente di Consorzio sembra diventata temibile; vorremmo sbagliarci ma tutto ciò autorizza il sospetto che questo nuovo ente potrebbe servire da contraltare (politico) all’altro: quello del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano. In parole povere a noi pare (e come vorremmo che paresse solamente) che la creazione del Consorzio di Bonifica montana dovrà essere di contrappeso all’altro; dovrà bilanciare qualcosa dell’altro. Ma se così dovranno andare le cose (e i sintomi premonitori annunciano che così andranno) meglio è che la qualifica e la funzione del costituendo…”.