LETINO / PIEDIMONTE MATESE. Tra Putin e Biden c’è un Canale di Pace? Si.
Il libro Canale di Pace, scritto da un letinese nel mondo, come dice l’associazione su facebook di quel piccolo comune del Matese alto, sembra stato scritto in merito alla guerra da prevenire…
di Giuseppe Pace
Tra Putin e Biden c’è un Canale di Pace? Si. Questa Redazione è ben orgogliosa di ribadire che un nostro collaboratore ha indicato come prevenire la guerra e preserevare la pace. Siamo, purtroppo, nell’anticamera di un terzo conflitto mondiale? Sembra proprio di si e nessuno se lo aspettava ancora in piena pandemia da covid19. Il libro Canale di Pace, scritto da un letinese nel mondo, come dice l’associazione su facebook di quel piccolo comune del Matese alto, sembra stato scritto in merito alla guerra da prevenire, in modo da preveggente di ciò che stava maturando ai confini della Russia e di altre aree sensibili del nostro mondo sempre più globale. Nel Canale di Pace si elencano le cause delle attuali tensioni della continua Guerra Fredda nata dopo il secondo conflitto mondiale tra le superpotenze: Usa, Russia, Cina.
Si precisano altresì le spese militari per armarsi e riarmarsi meglio dei paesi espansionisti suddetti. Uno stato globale proposto, invece, eliminerebbe alla radice non le scaramucce di confine ma i presupposti di un conflitto su scala mondiale.
Il libro appare di una notevole attualità con il discorso di Putin di riconoscere come indipendenti parti del territorio ucraino violando il diritto di autodeterminazione degli stati. Ecco che leggersi il saggio del già prof. In Italia e all’estero, Giuseppe Pace, nativo di Letino, non è tempo sprecato né da sottovalutare soprattutto in area da nemo profeta in patria! Egli lo ha pubblicato, con Amazon il 7 dicembre 2021. Il titolo è Canale di Pace. Evoluzione del cittadino per uno stato globale, federato e liberale. Il lavoro culturale fa perno su alcuni saperi umanistici e scientifici dell’Ecologia Umana, scienza multidisciplinare interdisciplinare e transdisciplinare.
Nell’illustrare l’ambiente globale non tralascia anche l’ambiente del Sannio per i numerosi castelli nonchè quelli del Matese campano con il castello ducale dei Gaetani di Piedimonte Matese e il vicino palazzo nobiliare di San Potito S. dei liberali, Filangieri (attualmente, la colta e sensibile, Ivonne Filangieri, promuove un’Associazione dedicata al suo avo illustre, Gaetano, autore della Scienza della Legislazione, famosa ed applicata a livello mondiale) nonché alcuni dei castelli del territorio beneventano, avellinese, deducendone l’evoluzione del cittadino in un ambiente e opaesaggio meravigliosi, ma afflitti dall’endemica malavita organizzata forse e a volte più dello stato per il controllo dei territori.
Dall’ambiente culturale di Piedimonte Matese (CE), su facebook leggiamo, che un coetaneo dell’autore, nel formulargli gli auguri di Buon Anno 2022, lo appella come “il più alto rappresentante culturale di questa nostra terra”, questi precisa l’autore, è un esponente delle arti liberali da cui proviene il cittadino ex suddito ed ex servo della gleba come si sostiene nel libro. G. Pace non è un neofita con le pubblicazioni anche sulle colonne di questo media, ma annotiamo che, attraverso i suoi scritti, il suo peregrinare esistenziale sceglie non la strada diretta, più semplice o quella del cuore ma l’altra, in salita, quella della mente.
Dalle montagne del Matese nativo, ha scalato altri monti non per raggiungere le cime come traguardo per riposare. Lo ha fatto per osservare, con la mente e non col cuore, paesaggi, più ampi, quelli dell’anima, che riporta nel suo capolavoro Canale di Pace. Del libro, che Amazon gli ha pubblicato, tra gli Autori Indipendenti, ben il 96% delle prime 71 segnalazioni, ricevute dal colosso distributivo mondiale, sono favorevoli al contenuto di Canale di Pace. Il libro consta di 6 capitoli ad iniziare da quello del toponimo della casa di campagna di Letino dei suoi avi e si sviluppa in 290 pag.
A Letino, nell’alta valle del fiume Lete, l’autore dà risalto speciale al fiume con il mito dell’acqua dell’oblio e della memoria ancestrale, citato da Virgilio, Ovidio, Dante ed altri. Egli sceglie la strada in salita del pensiero o della mente e non quella del cuore in discesa e più istintiva. Da quella strada segue un suo filo conduttore sui paesaggi con i segni dell’anima. Non tralascia di analizzare, come fa lo scienziato veneto, negli USA, Federico Faggin, la coscienza o consapevolezza di chi siamo nell’Universo. Nel libro troviamo utile sia il ricorso alle scienze umane, ritenute più sensibili al sociale che alle scienze naturali: ritenute meno opinabili ma più chiuse nelle torri d’avorio della comunicazione democratica al cittadino, non da trattare più da suddito da parte dello Stato. Con l’Ecologia Umana l’autore (che ha frequentato il corso biennale di un consorzio di 8 Università europee all’Università di Padova, che festeggia quest’anno gli 800 anni dalla fondazione con la prima donna laureata al mondo nel 1678, Lucrezia Cornaro) sostiene il primato della Cultura sulla Natura, che soprattutto nella rivoluzione digitale in atto sta conducendo l’Uomo verso un futuro migliore senza più guerra fredda e con notevole risparmio di armamenti e migliore distribuzione delle risorse esistenti sulla Terra. Il libro dunque è un escursus scientifico dagli ambienti locali a quello globale con l’evoluzione del cittadino verso una visione meno provinciale e tradizionale. Il Il libro si può acquistare, su scala mondiale sia in formato cartaceo che in eBook, cliccando digitalmente: Giuseppe Pace: Canale di Pace, Amazon, libri.it
Capitolo 1. Ambiente del Canale di Pace e del mito del fiume Lete
Ambiente del Canale di Pace.
Ho vissuto le mie prime 14 primavere nell’ambiente di un paesetto di montagna appenninica, Letino, nella regione storica del Sannio. L’antichissimo comune di Letino è ubicato a più di 1000 metri di quota sulla prima parte dell’Appennino Meridionale al confine tra Molise e Campania. Ricordo in particolare due bambini- me e mio fratello Antonio- impegnati a scoprire, soprattutto d’estate, il mondo esterno in compagnia dell’anziana nonna paterna, Maria Giuseppa Orsi. Nei mesi estivi vivevamo alla grande masseria del fosso o “Canale di Pace”, toponimo di un piccolo affluente del fiume Sava, da non confondere con l’omonimo fiume sloveno. Il Sava, che accoglie le acque del Canale di Pace, ha regime torrentizio perché d’estate le sue acque scorrono nel sottosuolo carsico come pure gran parte dei suoi affluenti. Fa eccezione il vicino canale di San Pietro, che scorre più ad ovest del Canale di Pace, che scorre in superficie perché alimentato dalla “perenne” fontana omonima vicino alla quale sorgeva, prima del XIII sec., il secondo insediamento di Letino. Tale ambiente è il toponimo dei miei avi, situato nell’alta valle del Sava, che, in gran parte, è nel territorio del comune di Galo Matese (CE) della Diocesi d’Isernia, mentre il “Canale di Pace” è nel territorio di Letino (CE) della Diocesi d’Alife-Caiazzo.
Prevenire la pace è il compito del cittadino del presente e del futuro di uno stato unico che federi quelli esistenti e li supervisioni con un suo democratico governo liberale. I moniti antichi ci hanno lasciato in eredità culturale l’avvertimento reale che la “Democrazia è il peggiore modo di governare, ma non ne conosciamo di migliori”. Ecco che bisogna perfezionarla, migliorarla e praticarla. Uno stato globale futuro ci garantirà, scrive nel libro la saggezza dell’Autore, nostro spontaneo collaboratore, da possibili scoppi di guerre fratricide e mondiali poichè viene a mancare il movente, cioè le contrapposizioni di interessi e ideologie tra 3 stati espansioni attuali: Russia, Cina e Usa, tralasciando l’India, per ora.