Donne e stalking. Crede che il marito abbia l’amante, inizia a controllarlo e lo picchia: dipendente comunale accusata di stalking.
Tra le minacce, anche di morte, quella di chiedere la separazione prima però licenziandosi, allo scopo di estorcere più soldi al marito.
di Gianluca Ginella
Una donna non accetta che il marito si occupi dei propri anziani genitori, bisognosi di assistenza durante la pandemia.
È convinta che sia un pretesto per incontrarsi con l’amante.
L’amante non esiste ma la donna “perquisisce” la casa dei suoceri per accertarsene, dai suoceri non c’è alcuna rivale allora deve essere al negozio del marito, commerciante.
Irruzioni a sorpresa per pizzicare il presunto traditore in flagranza di adulterio, anche queste a vuoto.
Tra le minacce, anche di morte, quella molto più concreta di chiedere la separazione prima però licenziandosi, allo scopo di estorcere più soldi al marito.
Ancora telefonate e citofonate dai suoceri, pedinamenti ed appostamenti, anche aggressioni a calci e pugni alla presenza delle figlie.
Morale: questi mariti paranoici e gelosi hanno proprio stancato, servono centri di rieducazione per uomini violenti.