Donne violente. Anni di insulti e botte dalla moglie, marito salvato dalla polizia.

L’uomo ha raccontato agli inquirenti di essere vittima da sei anni di atteggiamenti da parte della compagna convivente, diventati via via sempre più aggressivi

6 anni di violenze subite in silenzio, sperando in un ravvedimento della compagna; alla fine l’uomo non può fare altro che cercare aiuto in Questura. Dice l’articolo: “Insulti, schiaffi, calci, pugni e lancio di oggetti. Nonostante i tentativi dell’uomo di trovare una soluzione, anche proponendo alla donna di seguire un percorso terapeutico per la cura dall’abuso di sostanze alcoliche, le violenze in ambito domestico sono proseguite.

Una sera aveva divelto un termosifone di casa provocandone l’allagamento; un’altra volta, davanti agli occhi attoniti dei vicini, lo picchiava in terrazzo, poi ancora dava in escandescenza in un locale pubblico di Viterbo fino al culmine raggiunto lo scorso 8 marzo, in occasione della festa della donna.

Nella circostanza lui regalava un mazzo di mimose alla compagna che, ubriaca, per tutta risposta gettava i fiori nel camino e lo accusava di avere una relazione incestuosa con la sorella, colpendolo poi con un bastone all’inguine”.

Il sesso debole. L’uomo non può rientrare a casa, per proteggersi da ulteriori violenze cerca ospitalità da un amico. All’esito delle indagini, completate anche da numerose testimonianze di vicini e conoscenti raccolte dagli agenti di polizia, dalla casa familiare è stata allontanata la signora, con divieto di avvicinamento alla vittima. Resta un interrogativo sui tempi: oltre un mese dalla denuncia alla misura cautelare. Ma il Codice Rosso non prevede provvedimenti entro tre giorni? Non voglio pensare che le misure previste per le violenze domestiche siano unidirezionali, vale a dire che donne e uomini non sarebbero meritevoli di uguale dignità di tutela.

I fatti su agenzianova.com

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