SPARANISE. “Non accettiamo il tentativo di gettare fango per ragioni politiche”: il “solito” articolista che denota “malessere interiore”.
“denotando un malessere interiore di chi le espone”… “supposizioni e illazioni tese unicamente a gettare discredito e fango. Siamo stufi di questo atteggiamento”.
Riceviamo, ed integralment pubblichiamo, una nota a firma del Presidente Costantino Capezzuto dell’ASD Gran Volley Sparanise.
“Ciclicamente pervengono accuse e offese da parte del giornale on line “Paese News”, che offre diffamazioni gratuite a proposito delle attività che svolge l’Associazione Sportiva Dilettantistica Volley Sparanise. Una volta attacca la compagine associativa, un’altra la gestione della stessa, con supposizioni e illazioni tese unicamente a gettare discredito e fango sulle persone che la compongono, sulla gestione contabile della Associazione e sulla natura dell’attività svolta.
Abbiamo sempre cercato di ignorare le notizie non veritiere riportate nei vari articoli, che ricalcano argomenti decennali delle campagne elettorali Sparanisane e che da sempre si trasformano in attacchi strettamente personali, denotando un malessere interiore di chi le espone e di chi le alimenta, connotando una voglia di apparire come gli unici a poter conferire “patenti di moralità”.
Non si riesce a comprende la “tenacia” e l’insistenza, con cui un giornalista possa scrivere di una attività associativa se della stessa non conosce nulla. Non ne conosce la storia, l’attività che svolge sul territorio da oltre 30 anni né il numero di ragazzi e adolescenti che coinvolge.
Non ne conosce il servizio che rende alla comunità, nel momento in cui insieme ad altre associazioni consente, in maniera totalmente gratuita, la partecipazione ai corsi di giovani appartenenti a fasce sociali meno abbienti, con progetti di integrazione sociale per utenti segnalati dai servizi sociali.
Non ne conosce il partenariato svolto con la Scuola Solimene, che ha consentito l’aggiudicazione alla stessa di finanziamenti per l’educazione alimentare e la creazione di un playground grazie al quale i bambini dell’infanzia possono fare attività ricreativa e rappresentazioni in condizioni di sicurezza e dignità. Non ne conosce l’utilità sociale che deriva dai momenti di aggregazione offerti dallo sport, praticato a livello regionale ed interregionale, né tantomeno conosce la reputazione sportiva di una associazione che è stata, nel tempo, apprezzata anche a livello nazionale. L’unica preoccupazione del giornalista, evidentemente, sembra essere di natura essenzialmente politica.
Infangare, portare scompiglio, denigrare l’operato di chi amministra e spargere il seme del dubbio della “legalità” nella collettività non è quello che ci aspettiamo da un canale di pubblica comunicazione. Cosa paga una associazione per l’utilizzo delle palestre è stabilito da una convenzione che consente la tutela del Patrimonio Comunale o Provinciale, tenendo conto della sostenibilità finanziaria della gestione da parte dell’utilizzatore.
In particolare, la concessione per la gestione del Palasport è avvenuta a seguito dell’espletamento e l’aggiudicazione di una gara aperta ad evidenza pubblica, a seguito della quale la ASD Volley Sparanise paga al comune un canone mensile, sancito da un contratto pubblico e garantito da una apposita fidejussione assicurativa.
Tali ENTI hanno capacità e competenze per prendere decisioni in tal senso, senza che qualcuno si occupi di tirarli per la giacca per ogni questione, sollecitandoli a fare questa cosa oppure quell’altra. Tali ENTI sono in grado di occuparsi della proprietà degli impianti, con tutti i diritti e gli obblighi annessi. Per decenni si è speculato sull’attività associativa di questo territorio pretendendone la politicizzazione e attivando azioni ritorsive quando non ci si schierava. Siamo stufi di questo atteggiamento! Circa gli attacchi personali, che sono arrivati al nostro indirizzo, riteniamo che sia del tutto superfluo commentarli.
Il Coni controlla anche l’operato economico delle associazioni, pena la loro cancellazione dal circuito virtuoso, così come il Comune per il proprio albo. Quello stesso CONI che ha insignito nel 2015 il nostro responsabile tecnico, Massimo Monfreda, dell’onorificenza della Palma di bronzo al merito tecnico per gli alti valori sportivi e morali. Siate sereni! In merito all’utilizzo delle strutture sportive, se le altre associazioni non ne usufruiscono, siano esse comunali oppure provinciali, dipende dal fatto che non ne fanno richiesta. Ci sono dei Bandi, ci si partecipa documentando l’attività ed i progetti, le parti firmano, si paga e si ottiene l’utilizzo. Questa macchina del fango ha il solo unico obiettivo di intimidire chi, mosso da passione per lo sport, cerca di contribuire alla crescita sana dei giovani del territorio, offrendo loro non una semplice attività sportiva ma un movimento culturale ed un luogo di aggregazione sociale. Respingiamo decisamente le insinuazioni ai mittenti e comunichiamo che non accetteremo il ricatto politico, nella consapevolezza che non lo farà nemmeno chi oggi rappresenta lo Stato – conclude la nota.
Ciao ragazzi, vi vedo sempre più amareggiati, forse in virtù di quanto si sta, finalmente, facendo in questo territorio. Certo, pensare che i Commissari prefettizi potessero essere la soluzione di tutti i mali che irrimediabilmente sono stati fatti, sarebbe una follia. È indiscutibile che si debbano avvalere di quello che hanno trovato e, in una situazione del genere, devono pure cercare di fare qualcosa per salvare il salvabile. È difficile districarsi in un ambiente dove si è perso il senso della legalità, dove si è rimasti ad uno stato primitivo, dove le regole sono solo un fatto teorico, dove bisogna andarsene perché non possibilitati a difendersi contro gli abusi e soprusi fatti diventare, per mezzo di coloro che dovrebbero salvaguadarci, cose buone e giuste. Un’indecenza vedere quello che si ha modo di vedere. Ci fanno vivere sotto violenza, giustificano la violenza. Violenza che finisce per fare la differenza anche quando si tratta di stabilire chi debba vincere le elezioni. Se non è la violenza è l’inganno o altro mezzo non autorizzato dall’ordinamento giuridico per l’ottenimento di ciò a cui si ambisce. Altrove, sempre in Italia, non è possibile: qui tutto è possibile. Finanche il bambino che guida il trattore, come se ci fosse qualche disposizione che consentisse la deroga. Ma che vogliamo dire, non ci fanno dire niente, devono essere solo loro a parlare, noi è come se non fossimo mai nati. Dobbiamo solo andare a votare e pagare le tasse. Terrificante vivere in questo modo, privo di regole, predisposto sistematicamente, con la partecipazione straordinaria di soggetti nati con la divisa, per favorire i “potenti”. Parlerei per ore ed ore, solo che me ne venisse data la possibilità, cosa che non si è mai fatta perché appunto considerato inesistente, per spiegare come stanno realmente le cose in questo paese; piccolo, nemmeno tanto grande. Un centro urbano delimitato da due storiche arterie stradali e famoso non per altre connotazioni che pure potrebbero far sì che sia uno degli abitati più belli del Mezzogiorno d’Italia, bensì per tante altre cose che lo hanno reso decisamente meno vivibile, soprattutto nell’ottica dell’odierna civiltà. Me ne devo andare, purtroppo si è fatto tardi anche oggi cari ragazzi. Devo andare dall’avvocato sperando che non mi tolga quei quattro spiccioli che mi sono rimasti. Spero di avere ulteriori possibilità per raccontarvi come stanno essettamente le cose e non come, in maniera altamente unidirezionale, vorrebbero che si credesse. Abbiate fede, prima o poi qualcuno o qualcosa arriverà: è solo questione di tempo. Il denaro non è tutto nella vita e, seppure dovesse essere determinante, è appagante solo per le buone intenzioni. I malintenzionati non avranno mai alcuna felicitazione e di conseguenza, pur avendo tutto, saranno sempre portati a guardare, con invidia, nel piatto di chi non ha niente, ma che, nonostante ciò, è contento. Vi auguro gioia, serenità e, soprattutto tanta… ma proprio tanta… buona fortuna. Baci e abbracci!
Di A. Trasparenza
Allora, come prima cosa diciamo subito che le cose non vanno bene. Era ora che si desse un segnale forte della presenza dello Stato anche da queste parti, da molti considerate terra di nessuno. “E quanto dobbiamo aspettare per vedere un’azione riparatrice dell’ingiusto!” mi domando, ripetutamente. Avvengono fatti che altrove non si esisterebbe a definire ingiustificabili. Ma può mai essere che devono essere solo oggetto di trattazione giornalistica? Non c’è proprio possibilità di dare un senso alle cose? Si deve sempre pensare che si tratti della solita esagerazione giornalistica? Le domande che troviamo accumulate nei giornali, relative al nostro territorio, e che sono destinate a restare senza risposta, provengono da sprovveduti che vorrebbero avere dei chiarimenti o, diciamo così, al contrario provengono da soggetti che conoscono bene la situazione e vorrebbero avere solo delle conferme dagli interlocutori, essendo quasi certo che smentite non se ne possono avere? Ma vogliamo fare un poco le persone serie o no? O vogliamo dare sempre la sensazione che come vengono fatte fatte le cose vanno sempre bene? E dai su, un po’ di rispetto per i contribuenti! Che evitano finanche, a volte, di mangiare, pur di pagare le tasse. Per ricevere che cosa in cambio: poco e niente! Non è confortante per nessuno, eccetto che per ci riesce, anche bene, a guadagnare dall’illegalita’. Per questo ci auguriamo che non si possa avere più la possibilità di farlo. Non si deve desiderare per altri quello che non si vorrebbe per sé stessi, così come non si deve desiderare la donna d’altri. Quindi smettiamola con questi segnali di fumo: estirpiamo il male che vediamo deturpare la nostra società. Ciao ragazzi, buonanotte, si è fatto tardi, oggi è stata una giornataccia, domani dobbiamo alzarci presto perché dobbiamo andare in vacanza. Comunque, divertitevi ma, allo stesso tempo, siate seri quando fate le cose, soprattutto quando le fate con i soldi degli altri. Di nuovo buonasera a tutti. Alla prossima! Di A. Trasparenza
Si, indubbiamente è proprio così. Diciamo che ai meno fortunati, se tutto va bene, gli si fa fare un po’ di sport. Non un lavoro, anche solo qualche lavoretto saltuario, né altri tipi di gratificazione: solo il pacco alimentare e forse un poco di sport. È giusto non parlare di politica in quanto se ne dovrebbe parlare fra 18 o 24 mesi. Ad ogni modo Qui non converrebbe mai parlarne, perché si tratterebbe sempre di problemi irrisolvibili e, in quanto tali, farebbero perdere solo tempo. Oggi, guardando l’orologio, mi sono accorto che, inspiegabilmente, funzionasse al contrario. Buon lavoro a tutti!
A. Trasparenza