Sicurezza stradale, approvato il nuovo Codice: “Bene le nuove norme, ma senza controlli la strage sulle strade italiane non si fermerà”.

«Siamo molto contenti per il nuovo codice sulla sicurezza stradale. Ringraziamo l’onorevole Matteo Salvini per il suo impegno. Abbiamo accolto con soddisfazione le norme che riguardano l’ergastolo della patente e le maggiori restrizioni, tra cui quelle per chi utilizza il telefonino mentre guida. Purtroppo, però, riteniamo che queste norme, che sicuramente miglioreranno la situazione, non basteranno a evitare la strage quotidiana sulle strade d’Italia».

Così Biagio Ciaramella, vicepresidente dell‘Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada Odv e dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Odv, che aggiunge: «La nostra domanda è: chi controlla? Chi verifica i monopattini truccati, le strade dissestate, se i giovani si mettono alla guida dopo avere bevuto? Non è che va a finire come sempre in Italia, che prima si fa la legge e poi l’inganno? Chiediamo alle istituzioni di intensificare i controlli su tutte le strade del Paese, solo così si avrà la garanzia che le nuove norme vengano rispettate e, forse, si potrà cominciare a ridurre i morti. Ribadiamo, inoltre, la nostra richiesta di giustizia per le vittime della strada. I responsabili di omicidio stradale devono andare in carcere, no al rito abbreviato e al patteggiamento. Chi sbaglia deve pagare, le pene devono essere certe, soprattutto quando dall’altro lato della medaglia ci sono intere famiglie che hanno perso un loro caro e sono condannate a scontare un ergastolo di dolore».

«I dati diffusi dai Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli sugli incidenti stradali sono allarmanti», ha spiegato, «nel 2022 sono stati 959 gli incidenti provocati da persone che avevano assunto sostanze stupefacenti o avevano bevuto. 28 i morti e 891 i feriti solo nella provincia partenopea. In tutta la penisola, invece, muoiono in media 12 persone al giorno sulle strade. Sono numeri insostenibili».

«Ci chiediamo da tempo perché chi ammazza sulla strada viene punito solo con i domiciliari», dice Biagio Ciaramella. «In tutti i casi di omicidio stradale che abbiamo seguito insieme alle Associazioni, abbiamo, purtroppo, dovuto constatare che i morti sulle strade non ottengono giustizia e la verità sulle dinamiche dell’incidente è quasi sempre insabbiata. Inoltre, ci chiediamo perché nessuno fa nulla per evitare nel fine settimana la mattanza dei giovani. Noi saremo sempre in prima linea a lottare per fermare questa strage».

«È urgente intervenire sugli incidenti stradali. Siamo rimasti inorriditi quando abbiamo appreso che il giovane che ha ucciso il bambino di 5 anni a Casal Palocco è stato mandato ai domiciliari. Eppure ha ucciso un bimbo. Senza pene più restrittive gli incidenti e i morti sulle strade sono destinati ad aumentare», gli fanno eco Alberto Pallotti, presidente dell’Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada Odv e dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Odv, ed Elena Ronzullo, presidente dell’Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada Odv.

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