Donne e stalking. Stalking verso l’ex marito, donna condananta dal Tribunale di Nola.

Storia come tante, per una che finisce sui media mille altre rimangono nell’ombra. Dice l’articolo: “La donna non rassegnatasi dalla fine della relazione con il marito, con condotte reiterate, aggredendolo sia verbalmente con insulti, sia fisicamente con tutto ciò che gli capitava per mano, ha reso la vita impossibile negli ultimi anni al suo ex. Uno stillicidio di azioni messe in atto soprattutto per impedire all’ex coniuge di vedere i propri figli. In totale si contano ben 40 denunce presentate dall’uomo alle forze dell’ordine, davvero qualcosa di inverosimile, con azioni davvero al limite che a parti inverse avrebbero aperto le porte del carcere senza appello.

”Appunto, a parti inverse… Invece sette anni di persecuzioni, 40 denunce e rapporti con i figli irrimediabilmente compromessi esitano in una blanda condanna a 2 anni, pena sospesa. Quindi non cambia nulla: “la madre continua nella sua condotta inesorabile, mentre il Padre continua ad essere privato di ogni diritto sui propri figli, anche semplicemente quello di vederli sorridere o soltanto di viverli nella quotidianità. Appare, dunque, legittimo chiedersi che funzione in concreto ha avuto la Macchina della Giustizia e quale avrà rispetto ai problemi che ci occupano, specie quando la persona offesa è un uomo, un padre”.

Da leggere. Concordo su tutto, tranne l’appello del padre “Chiedo aiuto alle istituzioni per garantirmi il mio diritto di padre”. No fratello mio, le istituzioni devono garantire ai tuoi figli il diritto ad avere anche il padre. Anche se, di questo diritto, le istituzioni dimostrano da anni di fregarsene.

Stalking verso l’ex marito, donna condannata dal Tribunale di Nola – binews.it

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