Donne violente. Aggredì il marito a coltellate: lei immediatamente liberata, vuole tornarsene nel suo paese.

Brutalmente accoltellato il marito, colpisce al centro del petto sfiorando il cuore. Lei immediatamente liberata: solo destinataria di un divieto di avvicinamento all’uomo

A febbraio una donna accoltella il marito, lo colpisce al centro del petto sfiorando il cuore. Lei vuole tornare in Kenia, suo paese d’origine, portando con sé la figlia; lui si oppone e lei risolve la divergenza di vedute tentando di ammazzarlo.

Inizialmente viene incriminata per tentato omicidio, poi il reato viene riqualificato in lesioni aggravate. Parola d’ordine: non infierire. Oggi la notizia che la coppia si separa. Manca qualsiasi informazione sul destino della figlia, nulla nemmeno negli articoli immediatamente successivi all’accoltellamento.

Le cronache dicono che la coppia aveva una bambina, per fortuna non ha assistito all’aggressione ma poi non si sa più nulla. Con la madre a S. Vittore, la bambina con chi stava? Con la madre immediatamente liberata, la bambina con chi stava? Con la madre destinataria del divieto di avvicinamento a meno di 500 metri dal marito, il padre ha potuto vedere la figlia? Con la separazione, visto che l’accoltellatrice manifesta l’intenzione di tornarsene in Kenia, la bambina con chi starà? Temo che i guai per l’uomo accoltellato siano solo all’inizio.

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