Carinaro. Indagine della magistratura sulle pressioni indebite al segretario comunale, opposizione chiede dimissioni di sindaco, assessore e intera amministrazione.
“POLITICAMENTE NON SIETE PIÙ DEGNI DI RAPPRESENTARE CARINARO ED I SUOI CITTADINI, QUANTO EMERSO DALL’INCHIESTA È IL SEGNO DELLA INADEGUATEZZA AMMINISTRATIVA DELLA MAGGIORANZA”.
“Le dimissioni sono l’unico vero atto di dignità umana e politica rimasto al sindaco Affinito e alla sua maggioranza alla luce di quanto sta emergendo dall’inchiesta della Procura della Repubblica sulle indebite pressioni esercitate dallo stesso primo cittadino e dall’assessore Mauro Nicola Barbato ai danni del Segretario Comunale”.
Ad invocare un passo indietro definitivo della fascia tricolore e dell’intera Amministrazione comunale di Carinaro, sono i gruppi consiliari di minoranza Partito Democratico e Indipendenti che così commentano la notifica degli avvisi di garanzia ad Affinito e Barbato.
“Pur essendo da sempre garantisti e pur credendo nella presunzione di innocenza finì al terzo grado di innocenza, tanto che sul piano giudiziario esprimiamo solidarietà agli indagati e alle rispettive famiglie, non possiamo tacere sulla gravità dell’accaduto sotto il profilo politico e amministrativo.
Il sindaco e l’assessore hanno assunto un atteggiamento che rappresenta l’antitesi dell’essere amministratore comunale, con modi e tempi inqualificabili che non possono e non devono appartenere a chi ha la responsabilità di guidare una Comunità come la nostra, da sempre contraddistintasi per onestà e laboriosità.
Aldilà di ogni giudizio formale che, ripetiamo, viene rimesso alla oggettiva valutazione degli inquirenti e degli organi giudiziari, quanto emerge dall’inchiesta rappresenta una macchia troppo grande per essere cancellata senza una netta assunzione di responsabilità e di presa di coscienza da parte di Affinito, Barbato e della maggioranza tutta, finora sempre complice politicamente e amministrativamente delle scelte operate e dei comportamenti tenuti dai suoi vertici.
I reati contestati sono molti gravi ed indici del modus operandi dell’attuale amministrazione, le accuse della magistratura non consentono al Sindaco e all’Assessore, entrambi indagati, di guidare il Comune con la dovuta serenità e imparzialità verso i cittadini, atteso che l’indagine danneggia pesantemente l’immagine dell’intera Carinaro e mina definitivamente la credibilità dell’Amministrazione.
Il Sindaco Affinito e l’Assessore Barbato hanno il dovere morale e politico di fare un passo indietro e lasciare ad altri la responsabilità amministrativa del Comune, non fosse altro per consentire alla Magistratura e alle indagini di fare il proprio naturale corso, e per tutelare l’istituzione civica che oggi rappresentano. Lo chiede la Comunità di Carinaro che merita ben altro, lo impone il buon senso, lo suggerisce la coscienza e la dignità, se ancora ve ne è rimasto un briciolo.
Adesso davvero basta, la misura è ormai colma da tempo, andate a casa e liberate il Comune da una cappa ormai non più sopportabile e da un marchio infame”.
I consiglieri comunali di opposizione Annamaria Dell’Aprovitola, Paolo Sepe, Nicola Sglavo, Rachele Barbato e Giovanni Zampella