PONTELATONE. La ridicola difesa dell’indifendibile: a volte è meglio tacere o nascondersi.

“L’amministrazione comunale Izzo è un’altra brutta pagina per Pontelatone. L’ennesima. È in primo luogo ai tanti, tantissimi latonesi per bene e disinteressati che hanno creduto ad Alfonso Izzo

di Mimmo Iodice

Noi di “Oggi Chest’è” in un nostro precedente articolo abbiamo affatto difeso nessun automobilista indisciplinato, bensì invece, abbiamo chiesto delucidazioni su questioni poco chiare. Punto.

Il resto è solo la solita nonché sterile demagogia perché non esistono risposte plausibili. E’ chiaro che privi di argomenti, come lo stesso sindaco, i fedelissimi, cercano senza riuscirci di difendere l’indifendibile, questo peggiorando la credibilità ed onorabilità del sindaco e dell’amministrazione comunale di Pontelatone.

L’amministrazione comunale Izzo è un’altra brutta pagina per Pontelatone. L’ennesima. È in primo luogo ai tanti, tantissimi latonesi per bene e disinteressati che hanno creduto ad Alfonso Izzo, e che oggi guardano con sgomento a ciò che sta accadendo, che con scoramento e inquietudine stanno prendendo coscienza, attraverso il nulla di fatto, del modello di gestione sel paese adottato in questi ultimi anni.

Non ci riferiamo ai fedelissimi, alle schiere di fan che presidiano i social – a proposito: chissà se facciamo più ridere noi di “Oggi Chest’è” o il giovane rampollo figlio del sindaco. Il fatto che il figlio del sindaco difendi l’azione amministrativa del padre, già questo, in politica, è del tutto fuoriluogo e ridicolo – ai tifosi più o meno interessati, agli ultras che continuano a difendere l’indifendibile e continueranno sino a quando sarà loro concesso, al di là della logica suggerita dai fatti già accaduti, al di là delle ulteriori evidenze che emergeranno nelle settimane a venire.

Ci riferiamo a quei cittadini che nell’anno 2021 diedero fiducia ad Alfonso Izzo e compagnia, ovvero a coloro che fecero una scelta diversa e che nel corso degli anni successivi hanno trovato riparo in quella narrazione, individuando in quella chiassosa vivacità, in quelle parole d’ordine – complice l’opacità dell’azione amministrativa, l’assoluta assenza di dibattito in assise e la conseguente neutralizzazione di ogni possibile azione di concreta opposizione – il segno di un cambiamento, la prova che qualcosa si stesse muovendo.

A quale prezzo e in quale direzione lo stanno capendo solo oggi: il nulla. “Poi verrà il tempo dell’analisi e delle proposte”. Questa, in tutta onestà, è l’unica frase che ci sentiamo di condividere dei corposi proclami di qualche politicuccio da strapazzo in difesa dell’amministrazione comunale di Pontelatone. A patto, però, che non si perda tanto tempo in un’analisi francamente inutile – non c’è nulla da analizzare quando la realtà si palesa con tanta evidenza – e che non ci si imbamboli in proposte improbabili frutto delle solite mediazioni tra notabili. Gradiamo chiudere l’articolo, appunto per evitare al figlio del sindaco di far ridere anche i tanti polli del latonese, che difendere l’indifendibile non si può. Nemmeno in politica. Anche perché, caro rampollo, lei, è l’ultima persona che può parlare di politica con noi di “Oggi Chest’è”. Quando noi davamo vita alle rivoluzioni culturali-politiche a Pontelatone, lei, era ancora in fasce con il biberon del latte in bocca. Quanno ce vò ce vò.

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