ROCCAROMANA. Processo per stalking e diffamazione: pesanti richieste di condanna per i due imputati di Roccaromana.

Nell’Aula 13 del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, il caso di stalking e diffamazione che ha scosso la frazione di Statigliano, a Roccaromana, entra nella fase conclusiva. Protagonisti della vicenda giudiziaria sono Claudio Parillo e Antonio Di Marco, accusati di una lunga serie di atti persecutori e diffamatori nei confronti della professoressa Vittoria Longo e del dottor Alfredo Pappalardo.
Il Pubblico Ministero, la dottoressa Iodice, ha richiesto pene severe: 4 anni e 6 mesi di reclusione per Parillo e 1 anno e 6 mesi per Di Marco. L’avvocato Francesco Bucciero, difensore delle parti civili, ha tracciato un quadro chiaro dell’impatto devastante che le condotte dei due imputati hanno avuto sulle vittime.
“Questo procedimento, dice il P.M., scaturisce da un evento delittuoso verificatori il 13 agosto 2017, l’episodio dell’incendio doloso della Dacia Duster di proprietà della professoressa Longo che è stato il primo di una lunga serie di condotte criminose poste in essere dai due imputati Parillo e Di Marco nei confronti della coppia Pappalardo Longo.
Un’attività diffamatoria a mezzo fb fatta di apostrofazioni, epiteti e immagini gravemente lesive della dignità delle persone in senso lato e, soprattutto, della dignità di una donna, in particolare, che non ha chinato la testa, che ha preteso il rispetto dei propri diritti, della propria dignità e della propria moralità, una donna diversa dall’immagine di donna che hanno certi soggetti per i quali non è ben chiara la differenza tra donna e femmina, tra l’essere perbene e l’essere dabbene, tra chi difende i propri diritti e chi lascia scorrere gli eventi”.
Per non essersi piegata alle pretese e alle regole imposte nella piccola comunità, e per essere rimasta nel paese è stata facile bersaglio di ricattatorie diffamazioni e minacce dirette e indirette da parte degli imputati che dovevano e volevano costringerla o a chinare la testa o ad andar via, ecco, doveva essere colpita questa donna per la sua caparbia affermazione della legalità, per la sua fierezza di donna.
La dottoressa Longo, viene descritta come una donna determinata a non piegarsi a ricatti e minacce, e sarebbe diventata un bersaglio per la sua caparbietà nel difendere la propria dignità e legalità in una comunità che, come sottolineato dal PM, ha dimostrato ostilità verso chi osa opporsi alle sue “regole non scritte”.
Il PM ha poi evidenziato la gravità delle condotte degli imputati, sottolineando la virulenza e la deliberata intenzionalità delle azioni compiute.
Per Claudio Parillo, pertanto, considerato il principale responsabile degli atti persecutori, chiede la condanna ad una pena di 4 anni e 6 mesi di reclusione, ai sensi degli articoli 81, 612-bis e 595 comma 3 del codice penale, per Antonio Di Marco, coimputato, chiede la condanna ad una pena di 1 anno e 6 mesi di reclusione.
L’udienza si conclude con l’arringa dell’avvocato Bucciero che si articola attraverso una dettagliata narrazione dei fatti processuali, delle testimonianze sentite e acquisite e del percorso investigativo, con preziosi riferimenti giurisprudenziali consolidati in ordine ai reati ascritti ai due imputati.
Per essi il penalista, oltre alla condanna degli imputati alle pene di legge per i reati loro ascritti, ha avanzato una richiesta di risarcimento danni per un totale di 160.000 euro.
Nello specifico, ha chiesto 40.000 euro a favore della professoressa Longo e altrettanti a favore del dottor Pappalardo, da parte di ciascun imputato, per i danni morali, esistenziali e reputazionali in riferimento al ruolo sociale ricoperto e alla immagine costruita nel tempo.
L’udienza finale, prevista per l’8 gennaio 2025, sarà dedicata alle conclusioni dei difensori degli imputati e alla sentenza. Si attende con grande interesse il verdetto, che potrebbe rappresentare un segnale importante nella lotta contro la violenza psicologica e la diffamazione.