PIEDIMONTE MATESE / FORMICOLA. Comunità Montana “zona del Matese” e “Monte Maggiore”: protesta pacata ma decisa dei Sindaci e dei lavoratori Baif a Caserta in Prefettura ed in centro.
Lo sciopero è stato organizzato dai sindacati di categoria soprattutto per i gravissimi ritardi con cui vengono trasferite le risorse agli enti montani per i progeti e per le retribuzioni del personale.
Protesta pacata ma decisa quella dei Sindaci e dei lavoratori Baif a Caserta in Prefettura ed in centro città contro le inadempienze dell’ente regionale, soprattutto per i gravissimi ritardi con cui vengono trasferite le risorse agli enti montani per i progeti e per le retribuzioni del personale. Uno slogan forte è stato scandito a più riprese durante la marcia pacifica dei sindaci e dei lavoratori: “Ridateci la dignità”, hanno urlato a più riprese i lavoratori delle comunità montane “zona del Matese” e “Monte Maggiore”. Lo sciopero è stato proclamato dalle segreterie provinciali della Flai- Cgil, della Fai-Cisl e della Uila-Uil che si è snodato per le vie del centro di Caserta, con partenza dal piazzale antistante la stazione ferroviaria, fino davanti la Prefettura di Caserta occupando anche Piazza Vanvitelli antistante la Prefettura. Situazione drammatica quella dei baif, che lamentano retribuzioni arretrate di 14 ed in alcuni casi anche di più mesi, situaizone divenuta orami insostenibile con famiglie, per lo più monoreddito, non più in grado di vivere dignitosamente. A protestare al loro fianco i sindacati di categoria che hanno promosso la protesta, i Presidenti dei due enti montani, “zona del Matese” di Piedimonte Matese, Fabrizio Pepe e di “Monte Maggiore” di Formicola, Antonio Carusone, ed i sindaci e loro delegati di quasi tutti i comuni con tanto di fascia tricolore, con in testa il primo cittadino di Piedimonte Matese Vincenzo Cappello ed i sindaci e consiglieri provinciali di Pietramelara Luigi Leonardo e di Dragoni Silvio Lavornia, che è da poco anche vice presidente della comunità montana che ha sede a Formicola. I protestanti hanno ribadito la loro appartenenza alle aree interne del casertano, i braccianti agricoli e idraulico- forestali hanno lanciato un forte grido di dolore alle istituzioni provinciali perché intercedano presso la Regione per ottenere gli stipendi arretrati. Una volta giunti sotto il palazzo del Governo, una delegazione guidata dai presidenti Pepe e Carusone e formata dai sindaci e dai rappresentanti sindacali regionali e provinciali, tra i quali Bruno Ferraro della Fai Cisl, Pasquale Campanile della Flai-Cgil e Gaetano Laurenza della Uila-Uil, sono stati ricevuti per circa un’ora dal capo di gabinetto del Prefetto, Gaetano Cupello, e dal vice prefetto con delega agli Enti Locali Vincenzo Italiano, per un colloquio in cui sono state spiegate le ragioni della protesta e rivendicato il diritto dei laboratori a percepire il salario loro spettante ed atteso, in alcuni casi, anche da 15 mesi. Pepe e Carusone hanno chiesto ed ottenuto l’istituzione di un tavolo di crisi in Prefettura al quale convocare anche la Regione già dai prossimi giorni. Al termine dell’incontro, nel dirsi soddisfatti dell’attenzione della Prefertura, sindacati e sindaci hanno deciso di manifestare anche stamattina e ad oltranza sotto il consiglio regionale della Campania, in occasione della seduta odierna del parlamentino, per chiedere una risposta certa e concreta alle istanze dei baif.