PIEDIMONTE MATESE. “Carissimo Assessore Caputo, come si fa ad anticipare 10 milioni di euro per rinnovare il parco attrezzature mentre migliaia di lavoratori ancora aspettano mensilità arretrate da 8/10 mesi?”
“I lavoratori non possono mettere il piatto a tavola e la regione ben pensa di rimpinguare le tasche di chi già le ha piene”: la nota di Michele Turcio, Segretario Regionale aggiunto del Si.F.U.S., Sindacato Forestali Uniti per la Stabilizzazione.
“Carissimo Assessore all’agricoltura on. Nicola Caputo vogliamo porgli una semplice domanda: come si fa ad anticipare e mettere a disposizione ben 10 milioni di euro per rinnovare il parco automezzi ed attrezzature, mentre migliaia di lavoratrici e lavoratori della Regione Campania, ancora aspettano mensilità arretrate da 8/10 mesi?
Sicuramente il rinnovo di attrezzature gioveranno alla vita lavorativa futura degli operai, ma se chi dovrebbe poi utilizzare questi dispositivi non ha i mezzi economici per poter andare a lavorare, a che servono queste auto e queste attrezzature?
Forse la Regione Campania pensa che le automobili degli operai vanno ad aria o ad acqua? Beh no! Anche le automobili degli operai hanno bisogno di carburante. La Regione Campania e l’assessore Caputo devono capire che, i lavoratori sono stufi di ascoltare storielle, del continuo scarica barile, è facile dire prendetevela con le comunità montane, la regione non ha colpe.
I lavoratori non possono mettere il piatto a tavola e la regione ben pensa di rimpinguare le tasche di chi già le ha piene, dando modo con appalti diretti e sappiamo già come funzionano, i soliti “amici” di qualche presidente delle comunità Montane, si accaparrerà l’appalto con qualche offerta vantaggiosa.
La regione Campania e l’assessore Caputo lasciano carta bianca agli enti delegati per gli acquisti, ma delle remunerazioni ai suoi dipendenti? Perché forse dimenticano che, il datore di lavoro è la regione Campania. Bei post, si diceva abbiamo trovato il mezzo per risollevare le sorti dei lavoratori, l’avvento dei fondi fesr sono una panacea per i lavoratori, solo così avranno la possibilità di ricevere il salario in tempi celeri, pura demagogia, campagne elettorali interminabili, ormai siamo alla fine di marzo 2023 e ancora tanti, troppi forestali attendono le liquidazioni del 2022.
Chiediamo all’Assessore Caputo, come vuole risolvere questo problema? Gli operai delle sue parole non se ne fanno nulla, tra qualche settimana è Pasqua ed è indignitoso non poter passare momenti di festa e spensieratezza, per tanti uomini e donne che devono rinunciare, perché? Perché il datore di lavoro se ne lava le mani e scrive su facebook, stiamo facendo il possibile, la colpa non è nostra, noi vogliamo anche pagarvi ma purtroppo non possiamo, la colpa è degli enti delegati che non sono capaci a presentare le rendicontazioni.
Senza ombra di dubbio, è un dato di fatto che tanti enti delegati sono incapaci di gestire le rendicontazioni, ma perché deve andare sempre e tutto a discapito dei lavoratori? Carissimo Assessore Caputo si faccia un bel esame di coscienza e seriamente veda come trovare il modo, ma seriamente senza stare a scrivere su facebook, gli operai hanno bisogno di quei soldi, per far fronte alle spese di vita quotidiana, tanti purtroppo hanno dovuto indebitarsi e qualcuno purtroppo si è tolto anche la vita, cosa aspettiamo che qualche altro forestale si suicida?
Si cali un attimo nei panni di un padre di famiglia che deve con suo rammarico rinunciare a poter accontentare un figlio per qualche richiesta o ancora peggio, andare a chiedere prestiti per poter mettere il piatto a tavola, pur vantando il sacrosanto salario che gli spetta di diritto, ma purtroppo nella democratica ed evoluta regione Campania, per colpa di una classe politica “strafottente” buona solo ad approfittare dei lavoratori e delle lavoratrici, solo nei periodi dell’elezioni e di rappresentanti sindacali confederali accomodanti, non avviene.
Rappresentanti sindacali confederali disinteressati totalmente alla tutela dei propri iscritti, tanto cosa gli interessa l’importante è che la Regione accetta l’aumento delle quote Enbilaif, loro la risposta già ce l’hanno pronta, “se la politica vuole si fa tutto”, ma intanto tra i vari “Ponzio Pilato” che se ne lavano le mani con tanta facilità e naturalezza, i lavoratori e le lavoratrici Campani non possono letteralmente far fronte alle spese quotidiane, bollette che arrivano, tasse da pagare, il pane da comprare”.