Sannio / Finanza. Appropriazione indebita dall’Ag.E.A., sequestro preventivo di 1.249.500 euro dalla Guardia di Finanza.
DG. V. 67 anni, DG. A. 38 anni, DG. F. 33 anni, DG. M. 32 anni tutti di Benevento, M.F. 55 anni e M.G. 53 anni entrambi di Caserta.
Questa mattina personale del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria della Guardia di Finanza di Benevento ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo per un importo complessivo di euro 1.249.500, emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti di DG. V. 67 anni, ritenuto responsabile del delitto di appropriazione indebita, di DG. A. 38 anni, DG. F. 33 anni, DG. M. 32 anni tutti di Benevento, M.F. 55 anni e M.G. 53 anni entrambi di Caserta, ritenuti responsabili del delitto di riciclaggio.
Le indagini svolte, scaturite dalla denuncia presentata dalla persona offesa in ordine ad ipotesi di appropriazione indebita poste in essere dal proprio fratello e relative alla gestione di somme di denaro della società di capitali di cui entrambi sono soci, si sono incentrate sulla destinazione delle somme elargite dall’Ag.E.A. ( Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) a favore della società negli anni 2016 e 2018 e sui rapporti intercorsi tra l’indagato DG.V. e l’indagato M.F., delegato alla riscossione delle somme.
Dagli sviluppi investigativi è emerso un complesso sistema di molteplici e articolate operazioni bancarie poste in essere presso un Istituto di credito con sede Caserta, attuato mediante l’accensione di conti correnti bancari a nome della società e degli indagati.
Nel dettaglio, M.F., commercialista della società, dopo aver incassato su procura speciale la somma elargita alla società dalla Ag.E.A., ha bonificato sul conto corrente societario una somma di circa euro 1.700.000; successivamente, l’amministratore DG.V. si è appropriato di parte di questa somma, circa euro 1.250.000, sottraendoli dalla cassa societaria in danno del socio-fratello DG. G. e di altri creditori, tra cui l’Erario.
Contemporaneamente al trasferimento delle somme dal conto corrente aziendale, simulando un atto di donazione, DG.V. ha trasferito a favore dei figli DG. A., DG. F., DG. M., gran parte delle somme oggetto di appropriazione indebita. In una seconda fase, mediante la mininuziosa ricostruzione di tutti i passaggi finanziari, si è accertato che i germani DG. A., DG. F. e DG. M. hanno riciclato le somme ricevute dal padre trasferendone la quasi totalità a favore del commercialista M.F. e del fratello M.G. (anch’eg1i professionista del settore giuridico – contabile) e di una società immobiliare costituita ad hoc, questi ultimi per acquistare beni immobili, già di proprietà della famiglia DG e sottoposti a procedure giudiziarie da parte del Tribunale di Benevento.
In ultimo, le quote societarie della immobiliare sono state trasferite dai due professionisti casertani ai fratelli DG. A., DG. F., DG. M. Lo svolgimento dell’attività in parola, è stata esperita oltre che mediante i tradizionali mezzi investigativi, anche con lo sviluppo degli accertamenti bancari, necessari per ricostriire minuziosamente e rintracciare la successiva destinazione delle somme di denaro incassate dalla società, indebitamente accreditate sui conti degli DG. M., DG. A. e DG. F. e successivamente da questi riciclati sui conti correnti di M.F. e M.G„ tutti da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva