Venafro. Postazione d’emergenzam, la protesta dei medici: “provvedimento va a incidere negativamente sul diritto alla salute e qualità del soccorso”.

Demedicalizzare, per ora nelle ore notturne, del servizio il 118 a Venafro, con in medici in servizio nella postazione contrari e che ora si rivolgono alle istituzioni. Nella loro lettera aperta spiegano il perché della scelta che, sempre secondo loro, non risponde a criteri logici e scientifici.

Da poche ore, in turno nella ex sede del pronto soccorso del nosocoomio Santissimo Rosario, sono in servizio solo un autista, un soccorritore e un infermiere, ma senza medico a bordo nelle ore notturne, pertanto solo dalle ore 8:00 alle 20:00 ma servizio scoperto dalle 20:00 e fino al mattino successivo.

“La nostra contrarietà non è dovuta a un aspetto egoistico, bensì alla consapevolezza, essendo operatori sanitari dell’emergenza-urgenza territoriale da molti anni, che tale provvedimento va a incidere negativamente sul diritto alla salute e sulla qualità del soccorso da prestare alla popolazione venafrana in primis e conseguenzialmente all’intero territorio provinciale. Secondo i medici il declassamento di Venafro all’assetto “India” è una scelta «inappropriata, “sbilanciata” per quanto riguarda i tempi e la qualità dei soccorsi» e questo a causa di una «errata dislocazione sul territorio delle ambulanze medicalizzate», aspetto che per primo dovrebbe essere considerato «nella organizzazione e gestione dei soccorsi territoriali».

Con conseguenti ricadute “a cascata” sull’intero territorio isernino» perché l’unità di Isernia, già oberata di richieste di soccorso, dovrà coprire anche l’area di Venafro e dintorni. «Se dovesse capitare, come è molto probabile, se non certo, contemporaneamente una ulteriore richiesta di soccorso l’ambulanza con medico dovrebbe arrivare da Agnone (facendo rimanere anche quest’ultima area scoperta)».

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