Dall’anagrafe degli uomini denunciati… all’anagrafe dei CAV (quelli che guidano le donne verso denunce che poi si dimostrano infondate).

Potrebbe essere interessante l’anagrafe dei CAV: quelli che garantiscono risultati positivi alle proprie assistite dovrebbero essere raccomandati alle utenti, a differenza di quelli che…

di Fabio Nestola

Ad inizio aprile veniva lanciata online, dalla geniale Daria Qualcos’altro, la proposta di istituire l’anagrafe degli uomini denunciati.

Non dei condannati ma proprio dei denunciati, ci teneva a chiarirlo casomai qualcuno avesse dei dubbi: basta essere denunciati per finire nella lista nera.

Ovviamente si riferiva ai reati da Codice Rosso; a lei non interessano ladri, spacciatori, bancarottieri o altro.

Nulla di nuovo, la lista di proscrizione maschile è una proposta già ventilata da alcune parlamentari giustizialiste a-senso-unico, anche se è rimasta un’ipotesi senza mai (almeno per ora) trovare concreta applicazione.

Allora dai, scendiamo anche noi sul terreno “mission impossible” con proposte che nessuno realizzerà mai. Potrebbe essere interessante l’anagrafe dei CAV: quelli che garantiscono risultati positivi alle proprie assistite dovrebbero essere raccomandati alle utenti, a differenza di quelli che le guidano verso denunce che poi, alla verifica giudiziaria, si dimostrano infondate.

In sostanza servirebbe RedCode-advisor, una sorta di trip-advisor dei CAV, visto l’altissimo numero di denunce per reati di genere che si concludono con l’archiviazione delle accuse o l’assoluzione dell’accusato.

RedCode-advisor dovrebbe aiutare le utenti ad individuare i CAV più agguerriti, quelli che garantiscono percentuali soddisfacenti di condanne degli accusati a prescindere dalla fondatezza delle accuse.

Di contro, servirebbe ad individuare i CAV meno efficaci, le maglie nere, quelli che non riescono a vantare alte percentuali di soddisfazione delle proprie assistite.
Con le recensioni delle utenti deluse.

Follia per follia: Daria, grazie di averci illuminati

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