Venafro / Pozzilli / Molise / Regionali 2023. Cittadina venafrana poco presente: in Consiglio Regionale entra solo la sindaca Passarelli.
Anche l’eurodeputato Aldo Patriciello con la sua lista “Il Molise che vogliamo” (1.215 preferenze), secondo partito in città, a sostegno della prima cittadina di Pozzilli ed a danno del cognato Vincenzo Cotugno (solo 327 voti). Fratelli d’Italia primo partito, male il centro sinistra, calo vertiginoso dei 5 Stelle.
di Marco Fusco
«Troppi candidati, nessun candidato!». Così i venafrani commentano il risultato elettorale. Un risultato che non porta nessun candidato venafrano a Palazzo D’Aimmo. L’unica a rappresentare tutto il territorio venafrano in Consiglio regionale sarà la sindaca di Pozzilli, Stefania Passarelli, che anche a Venafro ha fatto incetta di preferenze arrivando a quota 814, usufruendo dell’appoggio “incondizionato” dell’eurodeputato Aldo Patriciello che con la sua lista “Il Molise che vogliamo” diventa il secondo partito a Venafro con 1215 voti, pari al 21,40 per cento, subito dietro a Fratelli d’Italia che diventa il primo partito con 1530 voti pari al 26,95 per cento.
Patriciello, dunque, si prende la sua vittoria, anche a danno del cognato Vincenzo Cotugno che a Venafro raccoglie appena 327 preferenze. Per il vice sindaco in carica Marco Valvona non c’è stato “l’effetto maggioranza”: lo dicono i risultati. Valvona ha messo insieme 949 preferenze, rimane la sua personale soddisfazione per aver determinato il successo di Fratelli d’Italia, primo partito a Venafro.
Alla vigilia si era detto che Valvona sarebbe partito con una dote elettorale di privilegio mettendo a confronto i dati delle Amministrative per la lista del sindaco Alfredo Ricci. Così non è stato, anche se occorre dire che Valvona ha raggiunto quota 1346 nella classifica generale del suo partito, avanti anche a Massimiliano Scarabeo che si è fermato a 1250 (e a Venafro Scarabeo non è andato oltre le 229 preferenze, ndr).
Nell’entourage del sindaco Ricci un po’ di amarezza traspare nel sentire a “microfoni spenti” i protagonisti della campagna elettorale di Valvona. Forza Italia diventa il terzo partito con il 12,03 per cento: Vincenzo Cotugno, di certo, si aspettava un risultato diverso nella sua città ma, come è noto a tutti, ha pagato uno scotto altissimo per le vicissitudini legate al suo “scontro” con il cognato Patriciello. “Il Molise che vogliamo”, come detto, secondo partito a Venafro, oltre alla Passarelli, ha visto il risultato tutt’altro che trascurabile di Mario Lucenteforte che, con 355 preferenze, si piazza alle spalle del sindaco di Pozzilli e davanti all’ex presidente di Confcooperative Molise, Domenico Calleo, con 134 voti.
Per il centrodestra c’è da registrare, ancora una volta, un flop per il partito di Matteo Salvini: la Lega ha ottenuto appena 146 voti con il 2,57 per cento dei consensi. Il candidato locale, Luigi Petroni, ha preso 65 preferenze. Fabio Ottaviano, con 232 voti ottenuti, ha determinato l’ottima performance dell’Udc a Venafro che sfiora il 5 per cento con 261 voti.
Per lo schieramento di Roberto Gravina, centrosinistra, i dati dei vari partiti sono tutti di segno decisamente negativo. A partire dal Movimento 5 Stelle che a distanza di pochi mesi dalle Politiche (è risultato primo partito a Venafro, ndr), fa registrare un calo vertiginoso attestandosi al 5,67 per cento e con Vittorio Nola che raccoglie appena 147 preferenze. Non va meglio al Partito democratico che in città arriva al 8,91 per cento con 506 voti.
Stefano Buono a Venafro ha raccolto 386 preferenze, che a livello regionale lo portano a superare i mille voti. Meglio del Pd fa sicuramente “Costruire Democrazia”, con il 10,81 per cento, che diventa il quarto partito grazie alla performance di Antonio Tedeschi che con 516 preferenze risulta uno dei più votati a Venafro.
Infine i voti ai candidati presidenti: Francesco Roberti a Venafro raggiunge un trend che sfiora il 70 per cento (4.081 voti), più alto rispetto al dato regionale; Roberto Gravina si ferma al 29,49 per cento (1.737 voti), mentre Emilio Izzo porta a casa 72 voti che valgono l’1,22 per cento. Al voto si sono recati 6.059 aventi diritto, su 9.857 iscritti nelle liste, con il 61,47 per cento di affluenza, uno dei dati migliori, se non il migliore, a livello regionale. Appena 60 le schede bianche, mentre i voti nulli sono stati 109.