Sanità, di male in peggio: persi 396 medici di medicina generale.
Per risolvere il problema dei cittadini rimasti senza un medico di famiglia, arrivano le guardie mediche.
di Mimmo Iodice
Sanità, di male in peggio. Tra il 2019 ed il 2021 la Campania ha perso 396 medici di medicina generale, quelli che accolgono nei loro ambulatori distribuiti sul territorio gli assistiti e che, se non si limitano ai compiti burocratici di firmare prescrizioni di analisi e farmaci, rappresentano un fondamentale presidio sanitario.
La toppa alla carenza dei medici di base: ogni guardia medica potrà seguire fino a 1.000 pazienti. Per risolvere il problema dei cittadini rimasti senza un medico di famiglia, arrivano le guardie mediche. È la toppa a uno dei problemi più gravi del sistema sanitario, prevista in un emendamento a prima firma Marta Schifone – Fratelli d’Italia. Laurea in Farmacia con specializzazione in cosmetologia.
C’è da piangere – inserito nel decreto Inps approvato in via definitiva. Vediamo ora se si tratta di una pezza in competizione con il buco: ciascun dottore della guardia medica potrà prendere in carico 1.000 cittadini e gestirli come medico personale, però soltanto fino al 2026. Si calcola, in questo modo, che potranno trovare assistenza 1,5 milioni di italiani. Ma di che assistenza si tratta?
Il lato insuperabile del medico personale è che ti conosce e ti segue nel tempo. Non deve chiederti ogni volta se hai avuto malattie infettive, se sei diabetico e di che sono morti i tuoi. Se un medico lo prendo oggi e lo lascio entro due o tre anni, anche ammesso che mi ammali subito non farà a tempo a conoscermi. Quindi stiamo parlando di una cosa diversa, ovvero della necessità di disporre di un compila-ricette. Quello che lo chiami al telefono o gli scrivi su Whatsapp, dici di che hai bisogno e ti arriva la prescrizione con esenzione.
Potrebbe farlo anche Alexa. Non è compassione, identificazione o simpatia. L’empatia è la capacità di guardare il mondo dagli occhi dell’altro, mettersi almeno un poco nei suoi panni o, per dirla in parole povere, è sentire la coscienza dell’altro. Un’abilità complessa, senza dubbio, alla base di molti rapporti: tra amici, partner, tra genitori e figli. E tra un medico e il proprio paziente? Anche. Un’abilità che il nostro medico di famiglia sviluppa negli anni conoscendoci.