PIEDIMONTE MATESE. Unione di Comuni, ospedale, trasporti, autonomia differenziata e promesse di De Luca: “ha solo costruito un cammino comodo per il figlio”. Il Pd (una parte) in conclave.

L’Unione dei Comuni, situazione ferma per logiche frenanti che ubbidiscono a persone e carriere personali“. “Noi dobbiamo chiedere scusa al territorio“.

La decisione di alcuni di provvedere a “gonfiare in maniera inaccettabile facendo tesserare persone che col Pd e la sua storia non avevano nulla a che fare”: si potrebbe sintetizzare con questa espressione la serata di ieri nell’Aula consiliare del Municipio matesino la “discesa dall’alto” (altra critica mossa nelle ultime ore) di esponenti dem, quali Susanna Camusso (alla richiesta di replicare alla dichiarazioni pubbliche di qualche istante prima dell’esponente regionale Fulvio Bonavitacola ha replicato con un laconico “non rispondo agli insulti”).

Ma cosa aveva proferito qualche istante prima il vice presidente della Regione Campania: “Il fine settimana si presenta radioso dopo due illuminanti contributi politici. Susanna Camusso passa dalla brucellosi bufalina (mostrando di non capirne nulla) a lezioni di pensiero politico. Naturalmente contro il presidente De Luca, cui solo pochi mesi fa si era rivolta per ottenerne il sostegno in campagna elettorale. Si preoccupasse di svolgere presto e bene il suo compito di commissario a Caserta: verificare, correggere e validare la platea degli iscritti al Pd”.

Oltre alla senatrice, attuale commissaria dem nella provincia casertana, chiamata soprattutto per fare chiarezza su un “tesserametno fantasma”, presente anche l’on. Stefano Graziano, (“vanno indubbiamente fatte operazioni di chiarezza” dopo “l’uso sfrenato di logiche di potere: anche la vicenda di Piedimonte Matese c’entra”); Camilla Sgambato, già componente della direzione nazione Pd (“mai con chi non ha lo stesso nostro inmpianto valoriale”), Beniamino Rega, vice sindaco a Valle Agricola.

Ci si trova ad avere a che fare con una “gestione personalistica del partito, rimasto fermo, chiuso” – per tornare alle parole del capogruppo consiliare di “Progetto Piedimonte”, Costantino Leuci (organizzatore tra l’altro dell’evento), già amministratore comunale qui a Piedimonte Matese con Vincenzo Cappello sindaco. Per poi riprendere: “L’Unione dei Comuni noi l’abbiamo già votata ma la situazione è ferma per logiche frenanti che ubbidiscono a persone e carriere personali. Ancora si ha timore di mettersi contro logiche di potentato – ha continuato l’esponente matesino del Pd. Anche a Piedimonte ci troviamo di fronte ad un partito snaturato, dove la parola d’ordine arriva da un consigliere regionale (pur senza citarlo il riferimento è all’on. Gennaro Oliviero). I locali dirigenti hanno smesso di discutere e camminare su logiche personali. Ridimensionamento scolastico? L’Amministrazione comuanle ha votato per due accorpamenti senza necessità tanto è vero che poi la Regione Campania li ha bocciati; avevamo i numeri per restare in essere (pur citanto alcune cifre impietose sul progressivo e drastico calo negli anni delle istituzioni scolastiche: 8.136 nel 2023, 8.089 nel 2024, 7.461 nel 2025, 7.400 nel 20262, 7.100 nelc 2027).

Ancora più incisivo l’intervento del già consigliere provinciale Alessandro Landolfi: “Noi dobbiamo chiedere scusa al territorio per la sanità e per quelli che si sono affrettati a promettere lasciando in difficoltà anche gli operatori che lavorano quitidianamente. Per fare concorrenza (con il privato) occorre investire”. Ed ancora: “De Luca con le sue promesse ha solo cercato di costruire un cammino comodo per il figlio. In relatà, il nostro è un territorio dimenticato: ci ha regalato vagoni che camminano a 30km orari, ma noi dobbiamo chiedere ancora scusa ai tanti pendolari che viaggiano tutti i giorni – incalza l’amministratore comunale a Gioia Sannitica. “Invece di potenziare la sanità pubblica De Luca promette 250milioni di euro per gli ospedali di comunità: abbiamo riempito il nostro ospedale di chiacchiere e non di fatti, regalato parole al vento. E allora l’Unione dei Comuni resta la unica salvezza dei nostri territori: in altre parti funzionano. Solo con l’unione si compatta chi ti viene a sovrastare. Ora si apriranno fiumi di opportunità coi Pnrr e se noi non saremmo pronti le perderemo tutte”.

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