FORMICOLA. Comunità Montana Monte Maggiore, opposizione totalmente assente: “a bordo ring come pugili suonati”.

Enrico Rotondo, consigliere di Pontelatone; Antonella D’Aloia, sindaco di Dragoni; Pasquale di Fruscio, di Pietramelara; Antonio D’Avino di Castel di Sasso, avrebbero dovuto scatenare tutta la loro potenza di fuoco contro una vera schifezza sfornata dalla maggioranza…

di Mimmo Iodice

L’opposizione in seno al Consiglio generale della Comunità Montana del Monte Maggiore di Formicola è fondamentale per il buon funzionamento dell’ente, deve servire da pungolo, da stimolo per l’azione amministrativa, il suo compito è quello di porre in essere un’azione costruttive per evitare la maggioranza sforni schifezze come quella contenuta nella determina n. 47 del 1 agosto 2023, a vantaggio di tutti i cittadini.

Peccato che l’opposizione all’interno del Consiglio dell’ente montano sia qualcosa di veramente inesistente e ridicola. In questi giorni Enrico Rotondo, consigliere di maggioranza del Comune di Pontelatone; Antonella D’Aloia, sindaco del Comune di Dragoni; Pasquale di Fruscio, sindaco del Comune di Pietramelara; Antonio D’Avino, sindaco del Comune Castel di Sasso, avrebbero dovuto scatenare tutta la loro potenza di fuoco contro una vera schifezza sfornata dalla maggioranza in seno al Consiglio generale della Comunità Montana del Monte Maggiore di Formicola.

Invece niente di tutto questo, sono tragicamente assenti nonché impreparati nel fornire spiegazioni ai cittadini. Con quale faccia si presenteranno agli elettori in occasione del voto comunale futuro, quando non tutelano gli interessi degli stessi? Un’opposizione quindi malinconicamente in disparte, a bordo ring come pugili suonati. Hanno deciso di disertare le sedute del Consiglio, si sono legati le mani e i piedi nei mesi passati, oggi possono solo tacere, anziché di arrampicarsi sugli specchi davanti ai cittadini che chiedono spiegazioni e giustizia per una vera schifezza sfornata dalla maggioranza.

Concludendo e provando a dare una risposta alla più classica delle domande che emergono in queste circostanze: sono più importanti gli ordini di scuderia — ricordiamo la lotta eterna tra Gennaro Oliviero e Giovanni Zannini, in quella che sembra esser la guerra intestina al centrosinistra per il controllo degli enti strumentali della provincia di Caserta — o i contenuti per costruire una buona opposizione? È un po’ come chiedersi se sia nato prima l’uovo o la gallina: bisogna lavorare su entrambi gli aspetti in contemporanea. Ciò a cui non si può rinunciare è di certo una coerenza tra il dire ed il fare dei quattro membri che compongono l’opposizione e i contenuti politici da essi rappresentati. In caso di mancata identità tra questi due aspetti, anche il più carismatico tra i membri dell’opposizione dell’ente montano di Terra di Lavoro, non sarà credibile e anche il migliore dei programmi comunali di una futura competizione elettorale scritti su carta, risulterà solo un bel libro dei sogni agli occhi degli elettori.

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