SPARANISE / BRANDIZZO. Incidente treno, due gli indagati: il capocantiere e l’addetto Rfi. “Ho schiantato la vita di cinque persone”.

Sgomento a Sparanise, paese del quale era originario uno dei cinque malcapitati. Giuseppe Sorvillo, 43 anni, residente a Brandizzo ma originario del casertano: nato a Capua, padre di due bambini, la moglie Daniela è di Carinola.

Sono due gli indagati per la strage di Brandizzo, avvenuto poco prima della mezzanotte, dove cinque operai hanno perso la vita travolti da un treno in corsa, sulla linea Milano – Torino. Si tratta dei due sopravvissuti: il capocantiere e l’addetto Rfi. Quest’ultimo, Antonio Massa, ha ricostruito ieri, ancora sotto choc, i passaggi che hanno portato al disastro, nel quale hanno perso la vita gli operai. Cinque le vittime: Giuseppe Sorvillo, 43 anni, (residente a Brandizzo ma di Sparanise: lui è nato a Capua, padre di due bambini, la moglie Daniela è di Carinola); Michael Zanera, 34 anni, di Vercelli; Saverio Giuseppe Lombardo, 52 anni, di Vercelli; Giuseppe Aversa, 49 anni, di Chivasso; Kevin Laganà, 22 anni di Vercelli. Illesi altri due: sotto shock il macchinista.

Per la procura di Torino: “Gravi violazioni delle misure di sicurezza”, ipotesi dolo eventuale”. “Dalle prime indagini emergono gravi violazioni della procedura di sicurezza al momento dell’incidente. Ci sono profili di responsabilità per i quali saranno a breve indagate alcune persone”. Così la procuratrice capo di Ivrea, Gabriella Viglione, sulle indagini relative all’incidente alla stazione di Brandizzo, nel Torinese, che nella notte tra mercoledì e ieri è costato la vita a cinque operai travolti da un treno in corsa. La procura non esclude il dolo eventuale per i reati di omicidio e disastro.

Il nefasto incidente si è consumato ieri notte allorquando un treno ha travolto e ucciso i cinque manovali che stavano effettuando alcuni interventi di manutenzione. Salvi invece altri due lavoratori sfiorati dal convoglio e miracolosamente rimasti illesi. Sgomento nel comune di Sparanise in provincia di Caserta, paese del quale era originario uno dei cinque malcapitati. 

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