ALIFE / PIEDIMONTE MATESE. Dalla Cripta Normanna d’Alife si può sperare in uno sviluppo culturale del Sannio Alifano.

cappella dedicata dagli alifani a San Sisto Patrono d’Alife, la Cripta Normanna… i recenti lavori in corso a Piedimonte Matese, di via Gaetani e piazza Carmine… la cittadella di studi

di Giuseppe Pace

Dopo l’incontro culturale nella cappella dedicata dagli alifani a San Sisto Patrono d’Alife (incontro d’archeologia sul Santo Sepolcro del Golgota con una prof.ssa della Sapienza e con il Teologo, don Emilio Salvatore, che ha parlato di “luogo non luogo” del sepolcro del figlio di Dio e fratello dell’Uomo, di tutti gli 8 mld di individui, preciserei, dell’Homo sapiens globalizzato e in cerca più libera dell’assoluto spirituale) ho rivisitato la splendida Cripta Normanna del XII sec, della cattedrale d’Alife.

I Normanni nel Sannio furono presenti con nobili non secondari perchè edificarono castelli o meglio riedificarono ed abbellirono precedenti fortezze longobarde come a Bojano, Letino, Castello d’Alife-cambiato in Matese-Venafro, Gioja Sannitica,  ecc..  Furono I Nomanni a dare il nome alla contea del Molise che a Civita di Bojano è testimoniata ogni anno da un’Associazione storica che ne ricorda lo splendore insieme alla rocca e borgo medievale, sempre meno abitato, a 700 ms.lm aggrappato alle falde settentrionali del Matese, che ha dato I natali all’attuale Sindaco e preside della scuola media bojanese.  

La Cripta Normanna d’Alife è un eccellente esempio di considerare il territorio non secondario nel vasto regno, così come la politica repubblicana italiana dovrebbe attualmente considerare l’intero Sannio Alifano. Segnali intenzionali non mancano anche per la presenza di due sindaci imprenditori con una visione meno burocratica e statalista di Primi Cittadini sia d’Aife che di Piedimonte Matese.

I recenti lavori in corso a Piedimonte Matese, di via Gaetani e piazza Carmine (che salvaguardia la Fontana ideata dall’artista A. Vessella pensando all’acqua del Matese che scende a salti dai matesini monti) stanno a lanciare segnali non di passività e di chiacchere al vento. Aspettamo adesso segnali dal Primo Cittadino d’Alife che pure ha mostrato di saper fare imprenditoiria nel non facile ambiente del Mezzogiorno italiano. A Piedimonte, ai piedi del Matese, si pensa anche ad una cittadella di studi che accorpi le non poche scuole esistenti, dopo aver razionalizzato la resistenza burocratica della scuola Ventriglia, di cui avevo letto l’ottima analisi tecnica di pericolisità sismica della sede in via Angelo Scorciarini Coppola.

Parlando con il dinamico e propositivo, Filippo Farina (Presidente dello storico Collegio dei Periti Agrari e Laureati in Agraria con sede a Piedimonte Matese) si potrebbero mettere in piedi altre iniziative di sviluppo territoriale dell’intera pianura alifano-telesina con questi nuovi sindaci suddetti, che mostrano voglia di fare e non solo di dire. Farina è rimasto colpito dal mio libro “Canale di Pace”, seconda edizioine, che l’Avv. Luigi Cimino aveva magistralmente commentato, bontà sua, su facobook, dimostrando di saper usare un così efficace mezzo digitale di diffusione delle idee anche fuori degli alvei “armati” dei partiti, come quando critica l’nerzia, poi smossa, dei politici che non vedevano la strada Valle Agricola- Lago Matese da completare, Spero che dalla lettura più attenta del mio saggio (“Piedimonte Matese e Letino tra Campania e Sannio”, stampato da Energie Culturali Contemporanee Editrice, che tanto spazio diede allo storico collegio professuionale che presiede, unico non a Caserta città) Farina sappia vaorizzare il nostro ambiete, come gli ho scritto nella dedica che mi ha richiesto. Il suo predecessore Domenico Di Baia lesse e fece leggere alcune copie del citato saggio, che contiene anche riferimenti alla galleriadi valico del Matese, restata ignorata come nodo veicolare dai politici campani. Eppure pochi km di tunnel farebbero accorciare di oltre 70 km la strada tra golfo campano e area di Termoli.

Su tale galleria redassi una Tesi di fattibilità al X Corso di Perfezionamento in Ingegneria del Territorio dell’Università di Padova, lungo l’itinerario: Criscia di Gioia S.- Cusano Mutri-Guardiaregia. I due tunnel, progettati dalla ex Cassa del Mezzogiorno nei primi anni Sessanta, sono già esistenti come acquedotto, in gran parte a pelo libero cioè non intubati, del Biferno, che capta acqua anche dalle sorgenti del Torano-Maretto di Piedimonte Matese per poi dissetare non poco della metropoli di Napoli, Bisogna adattare e riadattare sia l’acquedotto da intubare perchè dal 1969 funziona con perdite nella roccia permeabile, carbonatica-dolomitica, che aprire tunnel collaterali o sovrastanti per permettere ad oltre 5 mila automobili e camion al giorno di valicare il Matese.

Al bivio di Guardiaregia lungo la superstrada Appulo-Sannitica, passano oltre 25 mila autoveicoli al giorno, costituendo il nodo più trafficarto dell’intera regione Molise, che resta più sensibile all’idea di valicare il Matese per non doverlo aggirare ad ovest per Caianello e ad est lungo la Tammaro. 200 miliardi di lire calcolai il costo del 1994, oggi costerebbe meno del raddoppio della Caianello-Benevento già programmata dai politici del pd e grillini, qiuando erano al loro governo come programmarono anche soldi per riesumare il castello ducale piedimontese, oggi in vendita. Il Concord che volava vincendo la barriera del suono è un monito a non lasciarsi andare, ma ad avere fiducia nelle capacità dei meridionali a rimboccarsi le maniche per non dopendere ancora dal carro più meccanizzato esistente al nostrano Settentrione italiano.

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