Cassino / Catania. Migranti, è di Cassino il giudice che ha scatenato l’ira della premier Meloni.

Iolanda Apostolico in servizio presso il tribunale di Catania è nata a Cassino dove ha studiato e dove vive la famiglia. La sua sentenza primo caso in Italia.

Si chiama Iolanda Apostolico, 59enne magistrato nata e cresciuta a Cassino quella che ha scatenato l’ira di Giorgia Meloni per le decisioni adottate a Catania. Dopo aver studiato presso il locale liceo classico ‘Carducci’, si è laureata e specializzata: a Cassino vive ancora la sua famiglia, la madre, ex insegnante di biologia ed il fratello, stimato medico.

La sua decisione che sta facendo discutere l’Italia intera è stata quella di non convalidare il provvedimento col quale è stato disposto il trattenimento di un immigrato arrivato a Lampedusa, emesso dal questore di Ragusa il 28 settembre scorso, disporre quindi “l’immediato rilascio”.

Carriera, la sua, sempre improntata sulla rettitudine, la giudice, una volta trasferitasi a Catania, attualmente alla sezione immigrazione, ha col tempo preso la decisione di restare proprio in Sicilia: “C’è bisogno di gente coraggiosa e lì mi sento utile” – le sue giustificazioni. “Il richiedente non può essere trattenuto al solo fine di esaminare la sua domanda; il trattenimento deve considerarsi misura eccezionale e limitativa della libertà personale, ex art.13 della Costituzione”.

Il migrante in questione era arrivato a Lampedusa il 20 settembre scorso e in passato era stato già destinatario di un provvedimento di espulsione. In un viaggio precedente aveva trovato la morte in mare della sua fidanzata, questo lo avrebbe spinto a partire di nuovo. Il tunisino ora richiedente asilo ha dichiarato che sta scappando dalla famiglia della ragazza che lo vuole uccidere, ritenendolo responsabile della morte della loro figlia.

“Sono rimasta basita di fronte alla sentenza del giudice di Catania, che con motivazioni incredibili rimette in libertà un immigrato illegale, già destinatario di un provvedimento di espulsione, dichiarando unilateralmente la Tunisia Paese non sicuro (compito che non spetta alla magistratura) e scagliandosi contro i provvedimenti di un governo democraticamente eletto. Non è la prima volta che accade e purtroppo non sarà l’ultima. Ma continueremo a fare quello che va fatto per difendere la legalità e i confini dello Stato italiano. Senza paura” – per la Premier Meloni.

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