Donne violente. Cosparge il marito di benzina e lo uccide: una 44enne condannata a 21 anni in Appello.

i giudici del Tribunale in appello sono stati inflessibili e hanno confermato la condanna di primo grado: 21 anni carcere per la 44enne

di Maria Corrao

Ha acquistato 4,08 euro di benzina, pari a 2,57 litri, e con quello avrebbe dato fuoco al marito e alla loro casa. E ora, dopo 5 anni trascorsi nel carcere di Rebibbia a Roma, lontana dai suoi figli, all’epoca di 7 e 15 anni, la donna confidava in una riduzione di pena grazie al processo della Corte di Appello.

Ma i giudici del Tribunale di Roma sono stati inflessibili e hanno confermato la condanna di primo grado: 21 anni carcere per la 44enne Braulina Cozzula, la donna che la sera del 25 novembre 2019, dopo l’ennesima discussione avuta con il marito, si era allontanata dalla loro abitazione a Rieti con il figlio più piccolo. La donna sperava in uno sconto di pena che, però, non è arrivato.

La sentenza

E ora la sentenza toglie le speranze alla donna, almeno fino a un eventuale ricorso in Cassazione: “In questi giorni ci confronteremo con la signora Braulina Cozzula e valuteremo con i colleghi di studio la possibilità di procedere con il ricorso in Cassazione, per dare reale verità a quanto è successo”, spiega l’avvocato. “Riteniamo che ci siano ancora alcuni elementi da approfondire e sui quali valuteremo il da farsi. La signora Cozzula sta facendo un percorso di totale recupero anche mentale ed è molto provata da quanto successo”.

La vicenda

Tutto è iniziato con un litigio furioso tra marito e moglie, l’ennesimo di una serie infinita. In preda all’alcol, la donna ha preso il figlio più piccolo e si è allontanata dall’abitazione. Una volta raggiunto un distributore, ha acquistato con la carta di credito della benzina, riempiendo due bottiglie. Tornata a casa, ha trovato il marito che, preoccupato per la sua assenza, aveva contattato i carabinieri. È stato allora che la moglie avrebbe la benzina addosso all’uomo e ha appiccato il fuoco, causando un incendio devastante.

Testimonianze cruciali

Due operatori del 118 hanno dichiarato di aver ricevuto una chiamata alle 20:00 che segnalava una lite domestica e una persona ubriaca. Una volta sul posto, hanno identificato Valerio Amadio, il marito, in compagnia di un bambino. L’uomo, apparentemente calmo, aveva spiegato che la moglie, già in cura presso il Centro di Igiene Mentale, si era allontanata con l’altro figlio e che non era la prima volta.

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