ALIFE / DISSESTO. I consiglieri dissidenti avrebbero “bloccato l’anticipazione di cassa”: ma questo non è affatto vero!!! L’anticipazione è ferma in attesa di essere valutata, poichè il contratto sarebbe scaduto e si va avanti di proroghe in proroghe. Ma cosa hanno fatto gli attuali amministratori per rinnovarlo?

alife-municipio-comune-villaLa richiesta della stessa anticipazione, intanto, è un fatto dovuto per legge e la (supposta) iniziativa dei consiglieri comunali (che hanno, invece, prontamente smentito) di comunicare alla banca-tesoriere dell’Ente la legittimità del dissesto stesso non avrebbe bloccato affatto l’anticipazione.

“Oggi abbiamo ricevuto la notifica di un ‘altra sentenza del 2011 con altri 80.000 euro di debiti fuori bilancio. Intanto i paladini del disonore  – così come li definisce il sindaco Salvatore Cirioli i quattro consiglieri di maggioranza (Santagata, Giammatteo, Di Lauro e Meola) non d’accordo con le politiche che stanno portando avanti i 5/13 (5 consiglieri sui 13 dell’assise: Cirioli, Sasso, Di Caprio, Pece e Zazzarino – hanno comunicato al tesoriere che il dissesto non è valido ed hanno bloccato l’anticipazione di cassa, pertanto non verranno pagati gli stipendi ai dipendenti perché in cassa abbiamo solo 3000 euro.Vergogna da oggi è per i prossimi 20 anni. Questa gente – conclude il sindaco pro tempore – per difendere i propri interessi, passerebbe anche sui cadaveri dei vostri figli“. Tralasciando i termini catastrofici e dispregiativi, che lasciano il tempo che trovano, questo non è affatto vero. L’anticipazione di cassa è, in un certo senso, una fiducia che il tesoriere accorda all’ente circa la solvibilità degli impegni assunti. La banca mette a disposizione dei fondi che l’ente li può utilizzare come crede. In un certo senso, è come avere un conto in rosso, che può scendere anche al di sotto dello “zero”, fino appunto alla cifra stabilita (esempio, un’anticipazione di un milione di euro significa che il Comune può portare mandati in banca per spese fino ad un milione di euro pur senza avere soldi). Intanto il dissesto frettolosamente, ed illegittimamente, deliberato dai 5/13 (a proposito, i 5 della giunta che lo hanno deliberato nell’esecutivo sono stati, poi, gli stessi che se lo sono votato in consiglio) non è stato certamente valutato positivamente dal tesoriere: la banca che ti anticipa i soldi giustamente non può essere entusiasta della scelta del dissesto. La richiesta della stessa anticipazione, intanto, è un fatto dovuto per legge e la supposta (ma solo dal Sindaco) iniziativa dei consiglieri comunali (che hanno, invece, prontamente smentito) di comunicare alla banca-tesoriere dell’Ente la legittimità del dissesto stesso non avrebbe bloccato affatto l’anticipazione. La stessa dev’essere valutata dal consiglio di amministrazione dell’Istituto creditizio: probabilmente il fatto che il Comune di Alife va avanti da mesi con proroghe su proroghe, e non rinnovando un contratto di affidamento, certamente non rinsalda la fiducia che la banca deve nutrire nei confronti dell’ente locale. Un’anticipazione di cassa allo stato attuale, poi, tiene in considerazione non solo i 3/12 (tre dodicesimi) ma anche ulteriori 2/12 (due dodicesimi) pertanto 5/12 del bilancio di un ente (i primi tre titoli delle entrate del rendiconto, il bilancio a consuntivo cioè, del penultimo bilancio) (emendamento alla legge di bilancio 2017 con proroga al 31/12/2017 dell’innalzamento da 3 a 5/12 del limite massimo di ricorso degli enti locali ad anticipazioni di tesoreria, disposto dall’art. 2, comma 3-bis, D.L. n. 4/2014, concesso al fine di agevolare il rispetto da parte degli enti locali stessi dei tempi di pagamento nelle transazioni commerciali).

Le gravissime accuse del Sindaco: “Questa gente per difendere i propri interessi, passerebbe anche sui cadaveri dei vostri figli“.

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  1. Aprile 27, 01:21 Anonimo

    Ha un senso continuare vista l’ingovernabilità che si e venuto a creare, meglio andare tutti a casa o restare? Se si va a casa, poi ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità. In questo scenario che si e venuto a creare può la maggioranza continuare ad amministrare, avendo sempre una spada di Damocle invisibile (chiamata consiglieri fuoriusciti) che pende sulle loro teste. Da ora in poi tutte le politiche che andranno a fare quello che resta della maggioranza sarà messo sempre in discussione. Restare senza poter portare avanti gli obiettivi prefissati sarebbe assurto, questo non sarebbe amministrare Alife ma sarebbe tirare a campare,..!!sarebbe anche Politicamente scorretto verso l’opposizione. non credo che il sindaco è quello che rimane della maggioranza accetterebbe questo modo di amministrare il comune di Alife. La delusione c’è, non era questo l’obiettivo che Amministratori e Alifani si erano prefissati, ma visto la delicatezza della situazione, in questo clima che si e venuto a creare, il buon senso impone che tutti rassegnino le dimissioni..?? ma poi cosa succederà alla nostra beneamata ALIFE..?

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