ALIFE. La maggioranza non è più maggioranza, alla prima prova Cirioli cade: 6 votano NO, 5 votano SI, 2 astenuti
“L’approvazione dei verbali della seduta precedente serve – esordisce il primo cittadino – affinchè gli atti siano regolari, e si va non nel merito ma sulla integrità e regolarità della deliberazione”: appunto, maggioranza sotto, 6 NO, 5 SI, 2 astenuti, proposta bocciata, il Consiglio delibera la non regolarità della decisione circa il dissesto.
Appena il tempo di fare l’appello dei consiglieri comunali (tutti) presenti da parte del neo segretario comunale Gaetano Damiano (nella foto col sindaco Cirioli) e dalle prime schermaglie in aula si evidenzia che la maggioranza non ha i numeri per deliberare alcunchè: il gruppo di minoranza è compatto (Vitelli, Visone, Ginocchio e Palmieri), altrettanto sono i consiglieri di maggioranza “dissidenti” (Santagata, Giammatteo, Di Lauro e Meola). Primo punto all’ordine del giorno l’approvazione dei verbali della seduta precedente, e la maggioranza va subito sotto: il sindaco propone di votarli separatamente, proposta respinta, si votano tutti insieme. I verbali, secondo il primo cittadino, sarebbero tre: delibera n.17, n.18 e n.19. In merito alla deliberazione n. 17 (verbali seduta precedente) questi risultano già approvati nel consiglio di sabato 8 aprile, ad inizio seduta; la delibera n. 18 è quella inerente la discussa seduta di sabato 8 aprile (illegittimamente sospesa) e la deliberazione n. 19 è quella di domenica 9 aprile che ha sancito il fallimento del Comune di Alife. Sul punto intervengono tanto il capogruppo di opposizione, Vitelli, che il consigliere di maggioranza, Giammatteo, ribadendo entrambi la illegittimità dell’intera procedura: “mai sottratti al nostro compito di minoranza – esordisce Vitelli. La nostra era una proposta di rinvio l’altra volta, ma la maggioranza ha preferito procedere da sola senza meglio esaminare. Noi non manifestato un dissenso nei confronti del dissesto, ma dissenso sul come si svolgeva quella proposta e sul perchè non ci fosse stata una informazione preventiva e di adottare procedure diverse. Noi abbiamo scritto un documento e consegnato alla segretaria Fortini evidenziando che l’argomento dissesto, essendo stato ampiamente discusso nella seduta consiliare, seppur non deliberato, non poteva andare in seconda convocazione. La seconda convocazione (domenica 9 aprile) non si poteva tenere. Siamo stati pertanto conseguenziali e coerenti – continua il capogruppo di opposizione – non possiamo essere favorevoli a questi verbali, pur senza entrare nel merito del deliberato del dissesto, perchè non ci è stata data la possibilità di votare. Anche perchè come è stato costruito il rapporto tra la prima e la seconda convocazione, nell’oggetto riportato “seduta deserta per mancanza del numero legale”, in realtà la seduta è stata interrotta, ma è risultato come se la seconda fosse una prosecuzione della prima seduta. Pertano, noi non possiamo votare favorevolmente, effettiva divergenza tra quanto avvenuto: argomento dissesto ampiamente discusso in prima seduta (sabato 8 aprile) risultava quindi esaurito. La delibera n. 18 di sabato 8 aprile (prima convocazione) che parla di mancanza del numero legale dice qualcosa di impreciso – conclude Vitelli – ed andrebbe rettificato: ci sono i nostri interventi come prova documentale dell’ampia discussione sull’argomento”. “Abbiamo chiesto semplicemente di capire se era necessario fare quella scelta (dissesto, ndr) – l’esordio invece di Giammatteo: lo abbiamo chiesto più volte, non ci è stato dato di capire se quei numeri erano reali, non ci è stato consentito di avere un confronto con chi aveva la responsabilità di scrivere quei numeri (il funzionario Salvatore Fattore, ndr), ma semplicemente è stata data la possibilità ad una persona estranea di definirci come ci ha definiti e di decidere le sorti del nostro paese. Ritengo che siano state fatte delle illegittimità ed il voto contrario è fondato sulla convinzione che entrambe le delibere siano illegittime, sia sotto il profilo formale che sostanziale. La prima (delibera) è carente di un requisito fondamentale, quale la sottoscrizione del sindaco. All’abbandono dell’aula del sindaco (sabato 8 aprile) non è seguito un rituale e corretto appello nominale, ma il sindaco avrebbe dovuto investire il consigliere più anziano ad assumere la presidenza per fare l’appello, cosa che invece non è stata fatta: un vizio grave. Non c’erano i presupposti per una seconda convocazione – l’affondo di Giammatteo – e tutta la giurisprudenza è favorevole. A mio avviso è illegittimo anche l’approvazione del dissesto, il futuro dei nostri figli, quello che la cittadinanza dovrà subire nei prossimi 5 anni. Era una cosa che andava discussa con tutti, prima e non all’ultimo minuto. Gli alifani questo dissesto lo hanno subito, non hanno potuto discuterlo, non hanno potuto dire la propria, subire una decisione che è stata presa dai 5/13 del consiglio comunale”. Dopo la dichiarazione di voto (in astensione) della consigliera Meola, anch’essa aveva chiesto una proroga, non accolta, si passa alla votazione: 6 No, 5 Si, 2 astenuti (Meola e Di Lauro). Il sindaco chiede al segretario di inviare l’atto deliberativo alla Procura del Tribunale di Santa Maria CV. Discussione accesa anche in merito alla convenzione del nuovo segretario comunale, Gaetano Damiano, col Comune di Foiano di Val Fortone, nel Sannio. Il consigliere Giammatteo contesta i costi: l‘80% a carico del Comune di Alife e solo il 20% a carico del comune sannita. Il suo dissenso è basato sul fatto che una convenzione porta ad un aumento del costo per lo stesso segretario del 25%; pertanto, utilizzandolo per solo l’80% del tempo, sarebbe stato più opportuno avere un segretario a tempo pieno (senza il 25% di aumento dei costi). Votazione finale: punto votato favorevolmente solo dai 5/13 della maggioranza, consiglieri dissidenti e minoranza tutti astenuti.
Per forza nn.hanno votato non hanno capito a cosa dovevano votare erano sl dei verbali se un consigliere nn.sa a cosa deve votare nn so che ci sta a fa chiede se deve alzare la mano….figure e merda …