ALIFE. Una lettera da lontano… Una lettrice ci scrive e noi, con orgoglio, pubblichiamo il suo pensiero. Parla della frazione Totari, della piccola parrocchia e di Don Ovidio.

alife totari la parrocchia

“Voglio ringraziare il nostro Don Ovidio per aver donato alla mia Comunità spazi nuovi e utili ma soprattutto tanti momenti belli, unici e commoventi di cui io, purtroppo, ne ho goduti troppo pochi” (nella foto, la Parrocchia alla frazione Totari di Alife).

di Antonella Santagata

Da dieci mesi seguo la mia piccola comunità dal web, il lavoro mi ha portata lontana e purtroppo solo così posso sentirmi ad essa vicina, partecipando seppur in modo passivo a tutte le piccole ed efficaci iniziative intraprese dalla giovane Parrocchia “San GiovanGiuseppe della Croce” al cui capo vi è l’esplosivo Don Ovidio. Forse qualcuno ha già sentito parlare della mia frazione, Totari. Nelle ultime settimane infatti forte è stato il mormorio nei suoi riguardi visto che il nostro parroco dovrà andar via… Ecco io, da lontano, non so con precisione quali siano le accuse e quali le difese, ma cerco di analizzare i fatti nel modo più obbiettivo possibile. La nostra è una piccola comunità, composta per lo più da persone anziane, gli stimoli son pochi, i ragazzi oltre alla piazzetta e al pallone non hanno altro da fare; i bambini vanno a scuola e poi chi ha la possibilità svolge attività nei paesi vicini e chi no è costretto ad ore di tv in inverno e ad ore in mezzo alla strada in estate. Nulla è cambiato dai tempi della mia infanzia perché in passato non c’è mai stata una SINCERA e CONCRETA volontà di aggregare le persone. Da qualche anno a questa parte invece le cose son cambiate, la Parrocchia ha iniziato a prender vita, è rinata, la chiesa si è fatta di Cristiani e posso dire che solo ora mi sentivo di chiamare la mia Chiesa tale (con la lettera maiuscola), cioè una Chiesa fatta di persone attive e non di cemento freddo e sterile, proprio come mi hanno insegnato alle elementari! La Parrocchia in men che non si dica è cresciuta, le persone si sono avvicinate, un po’ per curiosità all’inizio, ma poi perché attratte dal carisma e dall’affetto sincero che il parroco dimostrava ai suoi fedeli e alla terra che lo ospitava. Infatti lui sempre ha ben sottolineato di essere solo un ospite in quella Chiesa, un servitore, mentre la vera “proprietaria” è la nostra Comunità. Vi assicuro che il nostro Don da ospite mai si è comportato, il primo a rimboccarsi le maniche e lavorare, sì lavorare affianco ai giovani con martello, trapano, terra tutto quel che c’era da fare per migliorare, abbellire, restaurare, per costruire la nostra storia. Seppur giovane la nostra parrocchia è stata sempre un po’ abbandonata, per chi non ne ha avuta gran cura e chi invece meno tenace si è poi alla fine stancato di lottare con burocrati e scartoffie ed ha mollato. Quanto è bella ora la nostra chiesetta! Ha voluta adornarla non solo con i nostri patroni, San GiovanGiuseppe della Croce e la Madonna del Carmelo, ma con quelli di Alife e quelli della Diocesi, sì perché le parole costanti che si udivano in Chiesa erano Famiglia e Comunità. Ci ha insegnato che la Diocesi è un’unica grande famiglia ma no con le parole bensì con i fatti!!! Ma come in tutte le famiglie anche nella nostra si è insidiato il maligno, son nate invidia e gelosia da cui a loro volta son nate critiche su critiche tanto da potar ad ordinare l’allontanamento del nostro Don. Io, ripeto, son lontana, ma non ci vuol tanto a capire come stanno le cose, la storia ce lo insegna che il mondo, in particolare quello ecclesiastico è fatto di potenti e di meno potenti, invidie e supremazie, non si guardano le perdite ma solo i fini! Non è stato così con le varie guerre!? E se vogliam parlare in campo religioso x le Crociate e la lotta alle eresie!? Forse i confronti son troppo forti, ma voglio far capire che a volte si è accecati, o ci accecano, ci annebbiano la vista con chiacchiere infondate ed inutili e perdiamo di vista l’essenza delle cose e soprattutto delle persone. E’ quest’uomo capace di trasmettere il Messaggio Evangelico!? E’ quest’uomo capace di avvicinare le folle e portare la Parola di Dio nelle piazze, nella campagne senza usare parolone e latinismi!? E’ quest’uomo capace di dare conforto a chi ha la croce della malattia!? Le folle che riempiono la nostra Chiesa e le nostre manifestazioni sono la risposta!!!! Ma ora mi chiedo, PERCHE’ allora deve esser mandato via quando altri ministri del Signore (volutamente uso la lettera minuscola) pur infangando il Suo nome molestando bambini, tacendo delitti mafiosi, rubando soldi ai poveri son lasciati ai loro posti!? PERCHE’ lui che non si è macchiato di peccati così gravi deve essere punito!? PERCHE’ noi dobbiamo essere puniti!?

Nessuno me ne voglia per questo sfogo….chi lo leggerà con attenzione e senno saprà cogliere il messaggio.

Voglio però ringraziare il nostro Don Ovidio per aver donato alla mia Comunità spazi nuovi e utili ma soprattutto tanti momenti belli, unici e commoventi di cui io, purtroppo, ne ho goduti troppo pochi.

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