ALIFE / ROMA. Autonomia differenziata e intellettuali del sud sull’Aventino: “un intellettuale grida ai barbari del nord e non alza la voce contro la liquidazione di oltre 4mila euro ad una ditta supporto servizi informatici”.

“Qua ci vorrebbe la Repubblica di Platone! In essa gli intellettuali vanno al governo della res pubblica e non come ad Alifenon alza la voce contro la determina di liquidare oltre 4 mila euro ad una ditta di supporto servizi informatici“.

prof. Giuseppe Pace

Platone è l’autore scelto per la seconda prova della maturità, la versione di greco, al liceo classico. Nel testo ‘Minosse o della legge’ a essere messo in evidenza è il Platone politico, con la sua attenzione alle dinamiche del potere e degli uomini dello Stato.

Ricordo che il mio prof. di Vulcanologia, Lorenzo Casertano, con cui redassi la tesi, citava spesso”ci vorrebbe la repubblica di Platone”! Nel mio saggio sulla Germania dopo Frau Merkel, Amazon, ponevo in risalto l’autonomia differenziata applicata da tempo nei 16 Land tedeschi. Là,  la scuola, ad esempio, ha un’ampia autonomia regionale, eppure spendono solo 3,6% del Pil l’Italia è del 3,3%.

Già prima del DDL approvato dalla Camera dei deputati, in via definitiva il 19 c. m. con l’autonomia differenzia, il 24 maggio c. a. lo schema di Decreto scuola 2024 approvato dal Governo il 24 maggio dal Consiglio dei Ministri introduce “Disposizioni urgenti in materia di sport, di sostegno didattico agli alunni con disabilità e per il regolare avvio dell’anno scolastico 2024 2025 e in materia di Università e ricerca”. Tra i suoi promotori, c’è il Ministero dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

Il Decreto veniva approvato dal Consiglio dei Ministri e mira a favorire l’integrazione degli studenti stranieri, il rafforzamento del sostegno per gli alunni con disabilità e cambia il sistema di valutazione per i dirigenti scolastici.

Tra Nord e Sud cosa cambierà con l’autonomia differenzia sulle 23 materie previste dalla Costituzione? Dipende dai negoziati tra Stato e Regioni. Nel Veneto ad esempio la maggioranza attuale (che anche con referendum, ha imposto agli alleati, forse allo stesso Salvini, di approvare la normativa per le 15 regioni a statuto ordinario) non ha alcuna idea innovativa sulla scuola se non lo slogan che tutti i dipendenti saranno regionalizzati. E’ uno slogan anche perchè fa contenti i docenti laureati che passando alla Regione vedranno lo stipendio crescere di circa 1000 euro al mese con l’addio ai vecchi CCNL.

La mia proposta di dare solo ai genitori 500 euro al mese agli studenti che opteranno per la scuola libera (e non regionalizzata o pubblica, da parte della Regione che avrà dallo Stato per 600 mila studenti oltre 5 miliardi dei 55 complessivi che servono oggi a far funzionare il sistema d’istruzione nazionale) cade nel vuoto ideale dei politici veneti.

Non hanno idea sulla scuola se non quella esistente per cui deduco che il sistema peggiorerà e la regione metterà le mani sulla scuola con nomina di personale consenziente al sistema elettorale locale. Il rischio dell’accentuazione di differenze regionali- che i politicanti inesperti di scuola chiamano disuguaglianze territoriali- sulle 23 materie, può essere un invito alla competizione dentro e furi la singola regione. Basta con le valutazioni Invalsi, bastano quelle più serie dell’Ocse anche se valuta male le scuole poste in territori tra più regioni come per il Polesine o il Sannio, dove l’area alifana avrebbe almeno 10 punti più elevati della Campania metropolitana.

Dunque si parte con l’autonomia differenziata ma non per eguagliare ciò che non sarà mai uguale ma per competere e migliorare i sevizi, quello dell’istruzione in modo speciale, dove la secolarizzazione o indifferenza al servizio erogato è troppo elevata a cominciare dal Veneto, dove una preside non autorizzò uno studente maggiorenne con febbre alta ad uscire da scuola!

Altro che baronie burocratiche al Sud, al Nord è peggiore questo tipo di autonomia! Qua ci vorrebbe la Repubblica di Platone! In essa gli intellettuali vanno al governo della res pubblica e non come ad Alife. Là un intellettuale grida ai barbari del nord, come il suo collega medico Calderoli, e non alza la voce (nonostante la reiterata protesta di almeno uno dei media locali) contro la determina comunale di liquidare oltre 4 mila euro ad una ditta di supporto ai servizi informatici! Tipico della cultura venduta a Sinistra: parlare del sesso degli angeli e continuare a guardare all’asino che vola e non ti curar di loro ma guarda e passa!

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