CAPRIATI AL VOLTURNO / VENAFRO. La centrale idroelettrica dovrebbe sorgere sul fiume Volturno, con invaso e derivazione all’altezza di Ponte Reale: non si trovano più le carte. Il progetto sembra sparito.
Non vi è neppure traccia del progetto, con pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Molise, oltre che naturalmente al Comune di Venafro.
La centrale idroelettrica dovrebbe sorgere sul fiume Volturno, con invaso e derivazione all’altezza di Ponte Reale, lungo la strada che porta a Capriati al Volturno. La richiesta è stata fatta dalla società SSI nel marzo dello scorso anno“ Ma questa data la apprendiamo solo dai giornali, perché noi non riusciamo ad avere le carte e gli atti richiesti”. Così l’avv. Pina Negro, responsabile del WWF Molise. E questo è un primo grande mistero. Sia l’avv. Negro che il presidente del Pam ( Associazioone pescasportivi molisani) Salvatore Tartaglione hanno richiesto le carte ed il progetto preliminare al Comune di Venafro, ma nessuna risposta hanno ancora ricevuto. Ma al Comune non si trovano più gli elaborat. Secondo i legali , ad aprire il Protocollo telematico dello stesso Comune venafrano, non risulta alcuna pubblicazione. Non vi è neppure traccia del progetto, con pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Molise, oltre che naturalmente al Comune di Venafro. Anche perché un progetto del genere, così ambizioso e vasto, deve seguire la trafila dell’acquisizione del parere di Valutazione Ambientale, oltre che dell’Assessorato all’Ambiente ed alle Acque della Regione Molise. Inoltre richiede una ben consolidata procedura di legge, con visione pubblica per una certa durata ( almeno un mesi), in modo tale che soggetti privati, associazioni e società interessate possano produrre eventuali osservazioni. In questo caso sicuramente verrebbero prodotte controdeduzioni, sia da parte del WWF Molise che dall’associazione Pam, oltre che dall’Enel ( società concorrente). Ma questo iter burocratico di fatto non è tracciabile. Si inseguono solo voci non ufficiali: per questa o quella data verrà fatto un sopralluogo su Ponte Reale, l’area di riferimento, com’è già accaduto per l’altro ieri. Ma poi neppure l’avv. Negro, direttamente interessata come associazione a parteciparvi, non sa rispondere nulla di preciso. Ma non è finita qui. Autorevoli ambientalisti e tecnici idraulici dicono che la centrale idroelettrica non è realizzabile, perché non può funzionare. Dovrebbe utilizzare circa 4 metri cubi di acqua al secondo, molto al limite della stessa portata del fiume che verrebbe di fatto prosciugato. Qualcuno poi, senza mezzi termini, parla di un’opera “ assurda e senza fondamenta tecniche”, che non può reggere da nessuna parte. Dal Volturno già viene prelevata a monte ( centrale de “ Le Mortine”) una grande quantità di acqua che viene convogliata, con un mega tubo in cemento, alle centrali di Mignano Montelungo e Sant’Ambrogio. Gran parte dell’acqua del fiume viene già deviata verso il Garigliano, passando per il Molise, la Campania ed il basso Lazio. Il Volturno è allo “stremo delle forze”, vicino al totale prosciugamento dell’alveo, soprattutto d’estate. In passato già ci sono state brutte avvisaglie. E allora, come potrà mai funzionare una nuova centrale idroelettrica in uno snodo cruciale? “Il rischio è solo la morte di una vasta area idrografica che partendo da Venafro arriva fino alla provincia di Caserta e dell’intera Campania”- sono le amare parole degli ambientalisti. Ed intanto il misterioso progetto sembra andare avanti, come un’auto a fari spenti nella notte.