CASTELLO DEL MATESE / CANCELLO ED ARNONE. Sequestrato stabilimento caseario e 4milioni di euro: le indagini e le persone coinvolte.

la Commissione Ambiente del Comune di Castello del Matese ometteva di procedere ad adeguata istruttoria tecnica sulla richiesta di parere avanzata dalla società nonostante le gravi carenze.

I Carabinieri del Gruppo di Aversa hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, emesso dal GIP su richiesta della Procura sammaritana, avente ad oggetto uno stabilimento caseario per la produzione di mozzarella e derivati, nel Comune di Cancello ed Arnone, nonché circa 4 milioni di euro, ottenuti a titolo di finanziamento da Invitalia S.p.A. per la realizzazione dei suddetto impianto.

Si tratterebbe di un provvedimento legato all’inchiesta che vede indagato il consigliere regionale Giovanni Zannini, oltre che altri soggetti, tra cui il suo sodale, Alfredo Campoli, oltre a Luigi e Paolo Griffo, i soggetti colpiti dal sequestro preventivo.

Provvedimento emesso in quanto sono state ricostruite i reati di falso, truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche e violazioni edilizie per la realizzazione dello stesso stabilimento. Presunte irregolarità nel rilascio del permesso a costruire e l’induzione in errore dell’Invitalia S.p.A. nella procedura di agevolazione: il permesso sarebbe stato rilasciato dal Comune di Cancello ed Amone in assenza di una Valutazione VINCA per lo stabilimento da realizzarsi in prossimità dell’ alveo del fiume Volturno, ovvero in area sottoposta a tutela e ricadente nella rete NATURA2000.

Gli imprenditori, col supporto del consigliere Zannini, si sarebbero adoperati per superare l’assenza della VINCA, già rilevata dall’Ufficio Speciale Valutazioni ambientali della Regione Campania, che avrebbe comportato la non erogazione dei contributi richiesti. In particolare, ottenevano la disponibilità del Comune di Cancello ed Arnone a richiedere alla Regione Campania la delega in materia di valutazione di incidenza ambientale, previa convenzione con il Comune di Castello del Matese, comune già delegato dalla Regione Campania e presso il quale è costituita una Commissione Ambiente.

Ottenuta la delega, la Commissione Ambiente del Comune di Castello del Matese ometteva di procedere ad adeguata istruttoria tecnica sulla richiesta di parere avanzata dalla società nonostante le gravi carenze dello studio ambientale, redatto solo formalmente secondo la normativa vigente. La Commissione ambiente sarebbe anche stata indotta in inganno dal contenuto di una relazione tecnica asseverata, predisposta dai tecnici di parte incaricati, nel corpo della quale i lavori venivano descritti come “da realizzare”, nonostante l’impianto fosse stato già costruito.

Ottenuto il parere di non assoggettabilità a Vinca, rilasciato illegittimamente dalla Commissione Ambiente del Comune di Castello del Matese, gli imprenditori inducevano in inganno la Invitalia S.p.A. circa la sussistenza del requisito (ex art 19 bis DM 9.12.2014), cosi ottenendo la corresponsione della somma di circa 4 milioni di euro in parte a titolo di anticipazione a fondo perduto ed in parte a titolo di finanziamento agevolato.

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