Donne e false accuse. Accoltellata alla stazione di servizio, cade la pista dell’ex marito e si cerca altro.
Mannaggia, l’ex marito non c’entra niente… l’unico che può accoltellare una donna è il marito, meglio ancora se ex marito. Maschio, bianco, etero, pure separato: il colpevole ideale!
C’è del rammarico, serpeggia una certa delusione: erano tutti pronti a gettarsi sul mostro, nessuna fonte mediatica ha ipotizzato una rapina, un tossico, uno psicolabile, una vendetta di altro genere …
l’unico che può accoltellare una donna è il marito, meglio ancora se ex marito. Maschio, bianco, etero, pure separato: il colpevole ideale!
È in fuga il bastardo, ma ha le ore contate. Caccia all’uomo, il cerchio si stringe attorno all’ex marito “resosi irreperibile”. Eh già, non era in casa e questo è un’evidente indizio di colpevolezza. La donna accoltellata era di ritorno dal Natale a casa di parenti nel Lazio, a nessuno è venuto in mente che anche l’ex marito potesse essere fuori casa per vacanza. È in fuga, è in fuga, è in fuga, DEVE essere in fuga.
Cantonata colossale, quello si è fatto vivo spontaneamente: “è me che state cercando? Certo che non mi avete trovato in casa, sono in Friuli a passare le feste da amici”. Va detto che la frenesia ossessiva anti-marito non parte dalla donna accoltellata, la quale ha sempre detto di non essere in grado di riconoscere l’aggressore.
Gli sciacalli sono i media, che in tre minuti avevano la soluzione in tasca. Adesso agli inquirenti tocca lavorare, porca miseria. C’era un colpevole bello e pronto, a portata di mano ed ottimo da gettare in pasto all’opinione pubblica, invece niente! Ma insomma, invece di accoltellare le donne come dovrebbe fare ogni figlio sano del patriarcato che si rispetti, quel disgraziato se ne va in vacanza…
