Donne assassine. Alessia Pifferi confessa: “Non pensavo che Diana potesse morire”

Aveva lasciato sua figlia di un anno e mezzo di età da sola in casa per una settimana per andare dall’amante: la piccola è morta di stenti. Ma tutti i fine settimana la lasciava sola per weekend d’amore

Arriva l’attesa confessione di Alessia Pifferi, la donna che ha ucciso la figlia Diana: “Ho fatto una cosa – ha detto ai carabinieri poche ore dopo la morte della figlia per stenti – che non andava fatta”. La bimba di un anno e mezzo di età era stata lasciata da sola in casa a Milano per sei interi giorni per raggingere l’amante a casa sua.

“Non pensavo potesse morire, pensavo più a un malore dovuto ad altro, ero preoccupata e agitata ma sono rimasta fuori – ha aggiunto la donna. E ancora: “Il lunedì mattina sono tornata a casa Diana era nel suo lettino senza pannolino. Quando l’ho vista mi sono spaventata, aveva mani e piedi viola, sono andata nel panico. L’ho presa e le ho fatto un massaggio cardiaco ma nulla”, ha dichiarato Pifferi alle forze dell’ordine a poche ore dalla morte della piccola.

La donna ha poi raccontato il suo rapporto con l’ex, Angelo Mario, e dei weekend d’amore che la vedevano uscire di casa il venerdì sera e rientrare il lunedì mattina. In quei fine settimana Diana veniva lasciata sola in casa con due biberon di latte e quattro bottigliette d’acqua, come raccontato dalla madre.

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