Donne e false accuse. Anche la fiction RAI più longeva di sempre, “Un posto al sole”, scoperchia il fenomeno delle false accuse.

I centri antiviolenza non hanno nulla da dire? Le parlamentari “ogni donna deve essere creduta” non hanno niente da dire?

di Patrizia Maimone

la fiction RAI più longeva di sempre, Un Posto Al Sole, scoperchia il fenomeno delle false accuse. Non conosco i personaggi perché ammetto (lacuna imperdonabile) di non seguire la soap su RAI3. Però nei google alert impostati con parole-chiave, alla voce “false accuse” compaiono parecchie notizie sulla trama delle puntate UPAS 2023: una certa Alice aveva mire su tale Nunzio ma, avendo ricevuto un rifiuto, inventa una falsa violenza sessuale per vendicarsi.

Vendetta tremenda vendetta, Rigoletto docet.
Fin qui tutto nella norma, accade spessissimo.
Poi arriva una certa Marina, zia della calunniatrice, preoccupata del fatto che, se la nipotina dovesse confessare di aver mentito e di aver denunciato Nunzio per vendetta, per la ragazzina arriverebbero guai molto seri. Marina cerca di farlo comprendere anche alla nipote invitandola, per il suo bene futuro, a continuare nella menzogna sostenendo di essere vittima di tentata violenza sessuale.
Meraviglioso, “per il suo bene futuro”.

La RAI punta i riflettori sul bene futuro della calunniatrice, non del calunniato. Del ragazzo chissenefrega, impiegherà enormi risorse emotive ed economiche per difendersi da un’accusa pianificata al solo scopo di rovinarlo, ma bisogna fare in modo che la calunniatrice non abbia conseguenze sgradevoli.

Messaggio inquietante, oltretutto su una rete pubblica.
Il Comitato di Vigilanza RAI non ha niente da dire?
I centri antiviolenza non hanno nulla da dire?
Le parlamentari “ogni donna deve essere creduta” non hanno niente da dire?

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