Donne e false accuse. Assolto il poliziotto accusato di maltrattamenti alla moglie.
Il castello accusatorio vacilla, la signora rimette la querela ma il reato di maltrattamenti è procedibile d’ufficio
di Massimo Coppero
Ancora donne con false accuse: nel 2022 un Poliziotto viene accusato dalla ex moglie di maltrattamenti in famiglia. Il GIP dispone la misura cautelare di allontanamento dalla casa familiare, la Questura lo sospende dal servizio, ma nel 2023 le accuse risultano infondate ed arriva l’ assoluzione con formula piena perché il fatto non sussiste.
Il marito violento, secondo la sedicente vittima, tornava spesso a casa ubriaco insultando e picchiando la moglie anche mentre era incinta. Quella delle accuse senza prove documentali, senza referti medici o verbali delle FFOO, senza precisi riferimenti temporali, spalmate in un lungo lasso di tempo ad iniziare dal periodo della gravidanza, è una costante delle denunce che passano attraverso un centro antiviolenza.
L’articolo non dice se la signora in questione si sia avvalsa del supporto di un CAV, ma io il tarlo del dubbio ce l’ho. Le accuse di ubriachezza si sono dimostrate prive di fondatezza: contestualmente alla sospensione dal servizio, la Questura aveva ordinato al poliziotto di sottoporsi all’esame del capello per accertare l’abuso di alcol e il test lo aveva escluso. Il castello accusatorio vacilla, la signora rimette la querela ma il reato di maltrattamenti è procedibile d’ufficio quindi il processo va avanti ugualmente. Il giudice assolve l’imputato e revoca la misura cautelare. L’avvocato: «Si chiude una pagina dolorosa. Ora credo che il mio assistito possa tornare ad indossare l’uniforme» Si avvocato, ma i danni?