Donne e false accuse. Litiga col fidanzato e decide di “fare serata” con un altro a base di vodka, cocaina e sesso: lei prima accusa, uomo assolto dopo mesi di detenzione.

sentenza di assoluzione per non aver commesso il fatto dopo mesi di dura detenzione, mesi ai domiciliari e la perdita del lavoro. Believe women

di Mauro Peverelli

Nel 2019 un uomo viene accusato di violenza sessuale da una ragazza. Condannato a 7 anni in primo grado. Ridotti a 5 anni in Appello. Condanna annullata dalla Cassazione, nuovo processo in Corte d’Appello. Nel 2023 assolto con formula piena.

I fatti. Una ragazza litiga col fidanzato e decide di “fare serata” con un altro: va a casa di un amico per un incontro a base di vodka, cocaina e sesso. “Un incontro consensuale” scrive la Cassazione. Dopo due ore irrompe nella casa il fidanzato che la trova “col sorcio in bocca”, espressione dialettale romana che equivale a “con le mani nella marmellata” e sta a significare colta sul fatto.

Succede un parapiglia, intervengono i Carabinieri ed il 118. Porca miseria, come ne esco? Trovato! Sono stata costretta con la forza… Dice l’articolo: “la ragazza aveva detto di essere stata costretta a subire, con la forza, del sesso orale mentre era incapace di reagire per il cocktail di alcol e droga. Ma la Cassazione stessa aveva sottolineato come le dichiarazioni della vittima «rese in tempi diversi» fossero «connotate da criticità e discrasie».

La ragazza per più volte, nell’immediatezza dei fatti, non aveva fatto cenno ad alcuna violenza sessuale, né davanti ai carabinieri, né ai medici del 118 che intervennero in casa né infine al pronto soccorso, dove addirittura «negò l’eventualità di violenze». Anche in un secondo momento, quando iniziò a fare riferimento ai rapporti sessuali, non fece cenno a «connotazioni violente».

La chiusura della Cassazione era stata ancora più pesante e aveva fatto riferimento al particolare contesto in cui sarebbero avvenute le violenze, ovvero «un incontro consensuale tra l’uomo e la ragazza, iniziato almeno due ore prima dell’irruzione nella casa del fidanzato di lei» con cui nel pomeriggio c’era stata una lite”. L’avvocato Davide Brambilla: “la sentenza di assoluzione per non aver commesso il fatto ci rende giustizia. Rimangono, e non potranno essere dimenticati, mesi di dura detenzione, mesi ai domiciliari e la perdita del lavoro”. Believe women

Tutti i fatti su laprovinciadicomo.it

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