Donne violente. Riesce a schivare una coltellata diretta alla gola, cameriere colpito al braccio: arrestata una giovane.
Il ragazzo è riuscito a schivarlo, il fendente era diretto alla gola. Non è finita: i Carabinieri l’hanno accompagnata in caserma, dove ha avuto una reazione scomposta minacciandoli e spintonandoli
di Fabio Nestola
ancora una donna in stato confusionale
ancora un coltello che spunta
ancora un’aggressione dalla gravità sottovalutata
ancora ribellione, minacce e spinte ai carabinieri
ancora un capo d’imputazione blando
Titolo fuorviante, il cameriere viene colpito al braccio solo perchè è riuscito a schivare la coltellata diretta alla gola. Una giovane ragazza è “in apparente stato confusionale” dice la cronaca, non si sa se per abuso di alcol, stupefacenti o entrambi.
Avvicina un cameriere e gli chiede in prestito un telefono, lui rifiuta allora scatta la rappresaglia.
Dice l’articolo: “al rifiuto del 26enne la ragazza si sarebbe prima allontanata e poi sarebbe tornata per sferrargli improvvisamente un colpo alla gola. Il ragazzo ha schivato il fendente riportando però una ferita da taglio sulla spalla destra”.
Chiaro? Il ragazzo è riuscito a schivarlo, ma il fendente era diretto alla gola. Non è finita: “i Carabinieri l’hanno rintracciata ed accompagnata in caserma, dove ha avuto una reazione scomposta anche nei confronti dei militari, minacciandoli e spintonandoli”.
Conclusione: arrestata dai carabinieri della compagnia di Valmontone per lesioni personali aggravate e violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Lesioni, il capo d’imputazione non è tentato omicidio. Ha tentato di sgozzare il ragazzo che le ha fatto il terribile affronto di non darle il telefono, la coltellata indirizzata alla gola palesa una chiara volontà di uccidere ma – fortunatamente – non ha avuto esiti mortali solo per la combinazione tra i riflessi pronti della vittima e i riflessi rallentati dall’alcol (o da altro) dell’accoltellatrice.
Non saprei dire quali siano i criteri di valutazione delle Forze dell’Ordine, ne’ se vi siano dei criteri di valutazione diversi a seconda di chi faccia cosa. Es. – Un uomo in mezzo alla strada, alla presenza di decine di testimoni, spara mirando alla testa della moglie. Però è ubriaco, mentre preme il grilletto perde l’equilibrio, cade e la colpisce di striscio ad un piede. Verrebbe incriminato per lesioni o tentato omicidio? Difficile credere che la lettura dell’episodio verrebbe sottostimata in “vabbè dai, le ha solo rovinato la scarpa e le ha fatto un graffietto al mignolino”; è più verosimile l’oggettivo riconoscimento di una chiara la volontà omicida per poi gridare al femminicidio sfiorato per miracolo.
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