Donne violente. Maestra violenta con gli alunni: condannata in appello a 2 anni di reclusione e condanna confermata in Cassazione.
“Per noi genitori è la vittoria della giustizia. La sentenza dimostra l’autenticità delle nostre convinzioni: non potevamo restare inermi di fronte alla negazione di una verità”.
Maestra violenta con gli alunni. Assolta in primo grado. Condannata in Appello, 2 anni di reclusione. Condanna confermata in Cassazione.
I genitori dei bambini maltrattati: “Rimane la profonda delusione sia per coloro che avrebbero potuto intervenire per impedire i maltrattamenti e non l’hanno fatto, sia per le tante persone della comunità locale che non ritenevano l’insegnante capace di azioni di maltrattamento nonostante le prove divulgate dagli inquirenti”.
I fatti.
“Per noi genitori è la vittoria della giustizia. La sentenza dimostra l’autenticità delle nostre convinzioni: non potevamo restare inermi di fronte alla negazione di una verità”. È quanto sostengono in una nota, alcuni dei genitori degli alunni della insegnante di 61 anni della scuola primaria Borsellino di Andria arrestata otto anni fa per maltrattamenti nei confronti dei bambini e ora condannata in via definitiva dalla Cassazione a due anni di reclusione.
La sentenza è dell’8 ottobre scorso e arriva dopo l’assoluzione in primo grado e la condanna in appello. Le indagini erano state compiute dalla polizia sulla base di riprese video e l’ascolto delle piccole vittime. “Era un obbligo morale appellare l’assurda sentenza di assoluzione del primo grado”, continuano i genitori dispiaciuti però dall’atteggiamento di “una parte consistente dei genitori di quella classe che non è andata oltre le apparenze, che non è riuscita a mettere in crisi le proprie convinzioni non accettando quanto evidenze di varia natura stavano delineando”.
“Tutte le famiglie – continuano – hanno avuto la possibilità di visionare le prove derivanti dalle intercettazioni e molte hanno parlato di immagini artefatte”. “Rimane la profonda delusione” sia “per coloro che avrebbero potuto intervenire per impedire i maltrattamenti e non l’hanno fatto” sia per le “tante persone della comunità locale che non ritenevano l’insegnante capace di azioni di maltrattamento nonostante le prove divulgate dagli inquirenti”, concludono ringraziando gli avvocati che li hanno sostenuti in questi anni.
Maltrattamenti di bambini in classe – PugliaSera