PIEDIMONTE MATESE / GIOIA SANNITICA / GUARDIREGIA. Galleria del Matese per un treno ai Sanniti: eppur si muove!

I tunnel sono 2: uno da Guardiaregia, lato torrente Quirino e chiesetta S. Maria della Neve; l’altro da Cusano che fuoriesce in alto di Criscia, frazione di Gioia Sannitica.

di Giuseppe Pace (precursore della galleria del Matese)

Sono trascorsi 30 anni dalla mia tesi, sulla Galleria del Matese, al X Corso di Perfezionamento in Ingegneria del Territorio dell’Università di Padova, eppur si muove! Eppur si muove è una nostrana frase celebre pronunciata da Galileo Galilei al tribunale dell’Inquisizione al termine della sua abiura dell’eliocentrismo. 

A Padova Galileo ha insegnato 18 anni e poteva insegnare l’elocentrismo, ma a nel Gran Ducato di Toscana no, perchè là il Vaticano dominava poichè non aveva rapporti con i Dogi illuministi, ma con i veri nobili, che consideravano vassalli anche le arti liberali galileane. Sui vassalli, nobili e cittadini ho pubblicato un saggio Canale di Pace, che con la galleria del Matese non è del tutto estraneo.

Quest’ultima “eppur si muove” poichè un comitato molisano progalleria del Matese, mi ha da poco tempo contattato dopo aver contattato anche un altro precursore del traforo del Matese, Luigi Cimino a Piedimonte Matese. I molisani con un animatore sacrato, don Michele Socci di Baranello e nativo di Matrice, luogo di culto dei pastori transumanti, chiedono solo una “Galleria dei Sanniti”, che permetta al treno di ridurre il percorso stradale attuale per aggirare il massiccio montuoso del Matese lungo oltre 70 km da nord-ovest a sud-est e largo meno di 20 km.

Una ferrovia ai Sanniti andrebbe concessa anche perchè green e con la paura ecocatasrofica delle variazioni climatiche merita più attenzione. Galleria ferroviaria o viaria va bene purchè si faccia realmente e non solo idealmente. Quella ferroviaria potrebbe ridurre il costo d’adattamento a quelle due presistenti per l’acqua.

Nel 1994 calcolai, dopo aver contattato un tecnico roccolano, ammogliato a Bojano, che aveva lavorato da Geometra in galleria del Trentino, che quella del Matese costasse 250 mld di vecchie lire, pari a 125 mln di euro attuali. I tunnel da adattare sono 2: uno da Guardiaregia, lato ovest del torrente Quirino e della chiesetta di Santa Maria della Neve, lungo 10,7 km; l’altro da Cusano, a nord della chiesa di Santa Croce al Monte Calvario, lungo meno della metà che fuoriesce in alto di Criscia, frazione di Gioja Sannitica.

I 4 portoni in acciaio e chiusi sono stati da me osservati e misurati per calcolare la roccia carsica e dolomitica scavata dal 1963 al 1969 nelle viscere di Monte Mutria e Monaco. Dopo 54 anni di utilizzo dei 6,4 mc/sec di acqua dell’alto Biferno e basso Torano-Maretto, è anche ora di intubare l”0ro Blu del Matese”, parafrasando il titolo del voluminoso saggio di G. G. Caracciolo, dedicato all’acqua dell’intero Matese.

Le perdite idriche lungo l’attuale galleria vanno eliminate con l’iintubare i 3,2 mc/sec della portata prelevata dalle sorgenti del Biferno di Bojano: Maiella, Santa Maria dei Rivoli, Pietrecadute, ecc.. Nella chiusura necessaria si allarghi e si adattino i due tunnel alla linea ferroviaria con tutti gli accorgimenti tecnici ambientali e antisismici necessari. Quello che è bene pure tenere presente è la riduzione al minimo dell’impatto ambientale negativo come quello visivo con bretelleopportune in territorio di 5 o 6 comuni: Guardiaregia, Cusano M. Gioja S., San Potito, Alife e Piedimonte M..

In questi comuni matesini vi sono Sindaci, capaci di contribuire a guidare lo sviluppo del territorio che amministrano, alcuni anche con capacità imprenditoriali spiccate (vedere Alife e Piedimonte Matese). Cittadini sensibili alla galleria come volano di sviluppo anche della media valle del Volturno non mancano come: Luigi Cimino, Filippo Farina, Fernando GG. Caracciolo, Occhibove, Ernesto Consales, eredi di G. Fappiano, ecc., che dovrebbero dare man forte al comitato molisano anche perchè sono anche loro Sanniti o che ne rincorrano l’identità storica sia pure sbiadita. Mentre tra Guardiaregia e Cusano M-Criscia

I due tunnel vanno in leggera pendenza nord sud dopo Criscia inizierebbe la discesa della ferrovia da raccordare bene con le altimetrie di Curti, Carattano, San Potito, Piedimonte Matese ed Alife con altimetria più bassa di tutte. Una nuova stazione ferroviaria a Piedimonte M. più a sud dell’attuale non sarebbe sbagliato progettare per dare più spazio di crescita urbana, commerciale e civile.

Piedimonte Matese con una nuova ferrovia del Matese oltre quella alifana esistente dal 1914 diventerebbe una cittadina meno isolata e più facilmente raggiungibile dai Sanniti a Nord del Matese ma anche da Cusano Mutri e Pietraroja. I due tunnel, progettati dalla ex Cassa del Mezzogiorno nei primi anni Sessanta, sono già esistenti come acquedotto, in gran parte a pelo libero cioè non intubati, del Biferno,. L’acquedotto capta acqua anche dalle sorgenti del Torano-Maretto di Piedimonte Matese per poi dissetare non poco della metropoli di Napoli.

Al bivio di Guardiaregia lungo la superstrada Appulo-Sannitica, passano alcune decine di migliaia di autoveicoli al giorno, costituendo il nodo più trafficato dell’intera regione Molise, che resta più sensibile all’idea di valicare il Matese per non doverlo aggirare ad ovest per Caianello e ad est lungo la Tammaro. 250 miliardi di lire calcolai il costo del 1994, oggi costerebbe meno del raddoppio della Caianello-Benevento già programmata dai politici del pd e grillini, quando erano al loro governo come programmarono anche soldi per riesumare il castello ducale piedimontese, oggi in vendita. Per la qualità della vita, secondo “Il Sole 24 Ore”, il territorio casertano è quasi in fondo alla graduatoria nazionale anche se non cosituisce una novità. Insomma gli ultimi pronipoti dei Sanniti (Pentri, Caudini, Caraceni, Frentani, Irpini), parafrasando la cultura cattolica, diverranno i primi? 0ppure non tra gli ultimi  dell’elenco o graduatoria dello sviluppo economico, culturale e sociale!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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