PIEDIMONTE MATESE / CASERTA / BENEVENTO. Perchè gli ambienti ospedalieri nella grande Campania e nel piccolo Sannio non risultano eccellenti?
performance più basse per il Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta (103° in Italia) e il San Pio di Benevento… i tre migliori ospedali a livello globale sono americani… primo italiano il Policlinico Gemelli di Roma (38° posto).
di Giuseppe Pace
Mentre molti cittadini dell’ambiente campano e non solo, hanno apprezzato positivamente le recenti esternazioni del salernitano Governatore sulle domande poste ai test d’ingresso a medicina, c’è da osservare che nessuno degli ospedali della popolata regione che governa, merita l’eccellenza dei servizi erogati.
Neppure il più piccolo e meno densamente abitato ambiente dell’antico Sannio, Molise incluso, sembra meritare ospedali eccellenti. Eppure l’ambiente culturale campano e sannita non è da sottovalutare anche per le eccellenze sanitarie, forse più dei singoli e preparati medici che nel complesso ambiente ospedaliero.
La nuova classifica World’s Best Hospitals 2023 di Newsweek, in collaborazione con Statistica, elenca i migliori ospedali al mondo. I tre migliori ospedali a livello globale sono ancora una volta americani: la Mayo Clinic, la Cleveland Clinic e il Massachusetts General Hospital.
I punteggi sono stati calcolati in base a quattro indicatori ponderati, tra cui valutazioni tra pari, esperienza del paziente e metriche di qualità ospedaliera. Il primo ospedale italiano nella classifica globale è il Policlinico Gemelli di Roma al 38° posto. Il Karolinska Universitetssjukhuset di Solna in Svezia è il miglior ospedale europeo, seguito dal tedesco Charité – Universitätsmedizin di Berlino e dal francese AP-HP – Hôpital Universitaire Pitié Salpêtrière di Parigi.
A guidare la classifica degli ospedali nella cura dei tumori ci sono tre ospedali americani che occupano i primi tre posti nel podio della classifica sull’oncologia. Eccoli: MD Anderson Cancer Center di Houston; Memorial Sloan Kettering Cancer enter di New York; Mayo Clinic di Rochester.
Molti gli ospedali italiani tra i primi 300: lo Ieo, l’Istituto europeo di oncologia, è 16esimo al mondo, seguito dall’Istituto nazionale dei tumori (19esimo) e poi dal Gemelli di Roma (34esimo). Quello livornese, a livello nazionale, è soltanto il 106esimo ospedale per livello di cure, qualità della ricerca e capacità di attrazione per professionisti sanitari.
Questa, almeno, la fotografia del magazine statunitense Newsweek, che, per il quinto anno consecutivo, ha pubblicato la classifica dei migliori ospedali del mondo e dei principali Paesi, tra cui l’Italia. Un leggero passo avanti rispetto al 2022, quando l’ospedale di Livorno si piazzò in 108esima posizione. Davanti a tutti, con uno score del 93.95%, il Policlinico Universitario “A. Gemelli” di Roma, che precede sul podio il Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano (89.05%) e l‘Ospedale San Raffaele – Gruppo San Donato, sempre di Milano (88.82%).
A livello regionale il miglior piazzamento è stato ottenuto dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze (13esima posizione), il peggiore dall’Ospedale San Jacopo di Pistoia (125esima posizione). Anche per l’uso del digitale gli ospedali italiani sembrano essere fuori dala IV rivoluzione industriale o digitale.
È interessante notare che la maggior parte dei medici che non consigliano app ai pazienti sembra essere aperta all’idea, richiedendo solo maggiore informazione e soprattutto “familiarità” con i prodotti disponibili. I ponti da superare restano quindi l’informazione e poi la successiva formazione sui vari prodotti tecnologici da utilizzare professionalmente in campo medico. Un paziente informato di solito riesce a gestire in maniera molto più ottimale il proprio rapporto con la dimensione medica, creando un confronto diretto e a distanza con il professionista a cui si rivolge.
Ricordiamo che in molti casi l’utilizzo delle app mediche risolve elementi di consultazione apportando benefici notevoli. Così dalla gestione delle malattie croniche (diabete, ipertensione, asma) fino alla consultazione online del medico si va a definire una linea di emergenza sanitaria all’interno della quale si opera in maniera molto più veloce, ottimizzando gli interventi. Sono diversi i campi medici in cui le app mediche migliorano e semplificano la qualità delle cure e quindi di conseguenza la vita dei pazienti. Ed in questi settori è possibile vedere la differenza prodotta, come la cardiologia, la diabetologia, l’oncologia e la gestione del peso.
Ai medici in questo modo, così come ai loro pazienti, viene data la possibilità di rilevare tempestivamente tutta una serie di problematiche, fornendo così una serie di cure preventive secondo un monitoraggio anche quotidiano. Al 102 posto c’è l’Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale Antonio Cardarelli 72.22% Napoli e al 103 posto italiano c’è l’Azienda Ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano 72.21% Caserta.
Ma leggiamo la classifica dei migliori 10 ospedali in Italia: Grande Ospedale Metropolitano Niguarda– Milano – Punteggio: 91.4% – Letti d’ospedale: 961; Policlinico Universitario A. Gemelli– Roma– Punteggio: 90.1%– Letti d’ospedale: 1,548; Policlinico Sant’Orsola-Malpighi– Bologna – Punteggio: 90.0% – Letti d’ospedale: 1,484; Istituto Clinico Humanitas– Milano – Punteggio: 89.7% – Letti d’ospedale: 747; Ospedale San Raffaele– Gruppo San Donato– Milano – Punteggio: 88.8%– Letti d’ospedale: 954; Azienda Ospedaliera di Padova– Padova – Punteggio: 87.1%– Letti d’ospedale: 1,402; Ospedale Papa Giovanni XXIII– Bergamo – Punteggio: 85.4% – Letti d’ospedale: 1,024; Ospedale Borgo Trento– Verona – Punteggio: 84.3% – Letti d’ospedale: 1,355; Ospedale Policlinico San Matteo– Pavia – Punteggio: 83.8% – Letti d’ospedale: 805 e IRCCS Arcispedale Santa Maria Nuova– Reggio Emilia – Punteggio: 83.7% – Letti d’ospedale: 811.
Secondo l’Ahgenas(Agenzia nazionale dei servizi sanitari regionali) i peggiori ospedali d’Italia sono passati da 15 a 12, in miglioramento rispetto al 2019. Nella classifica degli ospedali con le performance più basse troviamo: Ospedale di Cosenza; San Pio (Benevento); Sant’Anna e San Sebastiano (Caserta); Riuniti Villa Sofia Cervello (Palermo); Ospedali Civico Di Cristina Benfratelli (Palermo); Cannizzaro (Catania); San Giovanni Addolorata (Roma), San Camillo Forlanini (Roma); Luigi Vanvitelli (Napoli); San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona (Salerno), Mater Domini (Catanzaro); Policlinico Umberto I (Roma).
Dal punto di vista delle regioni, quattro sono in Campania, tre nel Lazio, tre in Sicilia e due in Calabria. La classifica tiene effettivamente conto dei tempi di attesa per gli interventi oncologici, e in questo ambito alcuni ospedali sono risultati peggiori rispetto ad altri. È importante notare che alcuni ospedali, anche tra i migliori in Italia, possono avere posizioni basse in classifica per specifici settori. Allo stesso modo, la presenza di macchinari obsoleti spesso si riflette in statistiche peggiori riguardo ai tempi di diagnosi e ai risultati delle stesse.
Per quanto riguarda l’attribuzione dei punteggi nella classifica, una parte deriva dall’esperienza dei medici e degli infermieri, mentre un’altra parte può essere influenzata dalla politica. Dal 2012, le Regioni italiane nominano i direttori generali degli ospedali dall’albo nazionale, ma alla fine è il presidente della Regione ad approvare le nomine, quindi la responsabilità della posizione in classifica può avere anche una componente politica.
In Campania come nel Sannio la nomina dei direttori e primari ospedalieri è sempre sulla base concorsuale dove vincono i migliori oppure c’è lo zampino del politico interessato a far crescere il suo feudo elettorale, dove si resta sudditi e non cittadini liberi d’appartenenza ad una comunità migliore? S
crivo ciò perché durante il biennio della recente pandemia, ho scritto e pubblicato su Amazon tra gli autori indipendenti, un saggio Canale di Pace, in prima e seconda edizione (la seconda è stata commentata nel sistema digitale anche dall’Avv. Luigi Cimino) che evidenzia molto dell’ambiente campano e sannita dove si evolve il cittadino sia a scuola che potrebbe compiere il miracolo di trasformare il suddito in cittadino, che le arti liberali, nate nei borghi dei castelli (Napoli ne ha il primato mondiale) e della Transumanza che un’altra modalità d’evoluzione del cittadino.