PIEDIMONTE MATESE / CAMPOLATTARO. Diga e rinvio dei lavori, il presidente Coldiretti Masiello scrive alle istituzioni.
“Necessario che al tavolo sia presente il Consorzio Bonifica Sannio Alifano, unico ente ad avere le competenze tecniche sulle opere irrigue”: 205 milioni di euro di risorse dal PNRR ed ulteriori 216 milioni di euro dalla Regione Campania.
Ecco la nota con la quale il presidente Coldiretti Benevento, Gennarino Masiello, ha inoltrato alle istituzioni per porre l’attenzione sul rinvio delle opere irrigue dell’imponente progetto Diga a Campolattaro: “La lunga attesa, durata 40 anni, per la funzionalizzazione della Diga di Campolattaro sembra avviarsi verso una soluzione. Nella Delibera della Giunta Regionale n. 614 del 28.12.2021 – “Utilizzo idropotabile delle acque dell’invaso di Campolattaro e potenziamento dell’alimentazione potabile per l’area beneventana” – si evince il recepimento delle risorse del PNRR per 205 milioni di euro e l’ulteriore stanziamento della Regione Campania di 216 milioni di euro, al fine di avviare i lavori di derivazione per un’opera strategica nazionale. Tuttavia, rileviamo con preoccupazione che per le infrastrutture irrigue – che rammentano la motivazione per cui la diga fu costruita – lo stesso deliberato prevede che gli ulteriori 53 milioni di euro necessari sono da “riservare a successivo atto programmatico” e che l’individuazione di queste risorse sarà “a valere sui fondi strutturali 2021/2027”. Peraltro nel deliberato si definiscono “opere principali” quelle potabili e “opere complementari” quelle che riguardano gli interventi nel campo irriguo. Una distinzione quanto meno opinabile, visto che distribuire acqua e produrre cibo hanno la stessa importanza per la vita umana. Pertanto, premesso che la nostra organizzazione ritiene del tutto equivalenti ed urgenti sia le infrastrutture potabili – di cui beneficeranno non solo i cittadini del Sannio – sia quelle irrigue, chiediamo che all’annunciato tavolo presso la Provincia si affronti con chiarezza risolutiva la parte dedicata all’agricoltura, sciogliendo ogni dubbio sui tempi e aprendo un confronto sul progetto irriguo, in merito al quale si possono introdurre modifiche migliorative. A tal proposito è necessario che al tavolo sia presente il Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano, che è l’unico ente ad avere le competenze tecniche sulle opere irrigue. Mi preme ricordare a tutti che estendere l’irrigazione alle aree del Sannio dove oggi manca l’acqua significa cambiare radicalmente la storia e l’economia del territorio, favorendo la nascita di nuove colture ad alta redditività, estendendo la zootecnia di qualità, generando quindi un indotto e un moltiplicatore di investimenti in grado di invertire il preoccupante trend di desertificazione sociale. L’agricoltura è il settore che può spingere concretamente la crescita, tutelare il territorio e contrastare lo spopolamento delle aree interne. Per queste ragioni riteniamo anche l’irrigazione opera principale”.