PIEDIMONTE MATESE / VALLE AGRICOLA. L’eredità culturale dello scrittore matesino vivente Luigi Cimino.
“Il piedimontese eccellente“… già Sindaco di Valle Agricola… le dediche sullo schienale metallico delle tre sedie in largo San Domenico di Piedimonte Matese
di Giuseppe Pace
“Un libro vince l’oblio del tempo come la morte vince la vita“, ho scritto come dedica all’amico degli anni universitari e scrittore, Luigi Cimino, al quale ho donato “Canale di Pace (Primato della cultura sulla natuira, evoluzione del cittadino senza più guerre atomiche)” in seconda edizione e blingue pubblicato da Amazon,libri.it.
Dopo la lettura Cimino ha scritto su facebook un commento generosa al mio libro, bontà sua e che ringrazio ora da 700 km distante. “Il piedimontese eccellente“, come scrissi in “Piedimonte M. e Letino tra Campania e Sannio”, Energie Culturali Contemporanee Editrice, Padova 2011, che segna un aspetto dell’identità locale, come raffigurato vicino al muro del municipio, Dante B. Marrocco, così scriveva in merito alla memoria o al segno che ciascun uomo lascia in eredità: “quando la vita dell’uomo scompare, resta un ossame, Quando ha lasciato una traccia del suo pensiero nella politica, nell’ambiente… qualche cosa rimane ancor vivo, anche se sepolta fra carte”.
Tale dedica è, insieme a quelle di E. Caruso, L. Paterno, A. Sanseverino e V. Cuoco, sullo schienale metallico delle tre sedie in largo San Domenico di Piedimonte Matese e lette dai non pochi passanti e riposanti. Tra gli scrittori viventi del Sannio, indubbiamente ha un ruolo primario Luigi Cimino nativo e già Sindaco di Valle Agricola e vivente da decenni a Piedimonte Matese.
Cimino, fa l’avvocato ed è senatore della arte liberale presso il foro di Santa Maria Capua Vetere, l’antica Capua con la scuola gladiatoria ben nota per la presenza di Spartaco, il Trace della rivolta servile che Roma puni impietosamente con la forza di 4 legioni. Luigi Cimino è autore di poesie e saggi dedicati in gran parte al Matese e alla sua Valle Agricola del cuore, dove ritorna molto più volentieri del mio paesetto nativo di Letino.
Egli vi torna perché ha casa propria e perché ha un rapporto più pacifico con la sua comunità d’origine. Luigi Cimino ha scritto anche un romanzo dedicato a Valle Agricola, “Il Ritorno” nonché saggi come “Matese leggendario”, “Punto e a capo” e “Il Fiume Lete”, descrivendo molto dettagliatamente i luoghi e i simboli del paesaggio identitario di una parte significativa del comune territorio che fu abitato dai Sanniti Pentri, che avevano Bojano per capitale federale che a Piedimonte Matese aveva la sua Porta d’ingresso e d’uscita lato Sud e le cinte fortificate di megaliti lo testimonierebbero come ben sanno gli animatori dell’Associazione culturale “Cuore Sannita”, che ha come emblema il Corridore del Cila, di cui una copia abbellisce la moderna fontana posta nella piazzetta a Nord del Municipio piedimontese.
Ma tornando a Luigi Cimino, vorrei ricordare la sua costante preoccupazione all’economia delle comunità matesine quasi oscurate anni fa dalla piedimontesizzazione operata dai politici alifano-piedimontesi. Egli giustamente pobneva in evidenza come Piedimonte prosperava negli anni Sessanta e i 17 paesi della Comunità Montana Matese nonché gli altri della valle del Medio Volturno restavano al passo e cresceva l’emigrazione e il depauperamento locale. Giorni fa, a Piedimonte Matese, mi disse che stava per ricevere una delegazione di molisani interessati alla galleria di valico del Matese che in pochi (G. G. Caracciolo, Luigi Cimino, +G. Fappiano, Ernesto Di Lello, Filippo Farina, Fernando Occhibove, Angelo Pepe, ecc.) indichiamo come problema viario da risolvere per stimolare lo sviluppo economico delle valli interne del Medio Volturno e Alto Biferno.
Sull’Annuario dell’ASMV, Luigi Cimino scrisse un articolo progalleria del Matese e cittò i miei sti in merito. Adesso dal Molise don Michele Socci, parroco di Baranello ed altri ci contattano per conoscere di più sul problema della galleria di valico del Matese. Don Miche mi telefona ieri per avere informazioni oltre quelle già fornitegli dall’Avv. Cimino incontrato a Piedimonte la settimana scorsa. Vedremo se ci si mettono anche i sacrati forse si riesce a sfondare la cappa di apatia e indifferenza dei politici campani soprattutto. Comunque Luigi Cimino resta ancora un punto culturale di riferimento non solo della città di Piedimonte Matese, ma dell’intero Mezzogiorno nostrano. Egli conosce anche altri ambienti extrameridionali che gli permettono una visione meno provinciale e meno da meridionalismo piagnone, ma del rimboccarsi le maniche. Le sue poesie nella raccolta Coriandoli sono un altro omaggio al Matese e alla vita da vivere senza grandi affanni e in cio mi ricorda un po’ il grande poeta latino Ovidio P. Nasone di Sulmona, che morì in relegatio perpetua in Romania a Tomis, odierna Costanza sul Mar Nero.