Sesto Campano. La tragedia… raccontata da chi la conosceva: Giada De Filippo decide di togliersi la vita a 26 anni il giorno in cui si sarebbe dovuta laureare.
“Giada si vergognava di dire ai suoi genitori che oggi non toccava a lei. Che la laurea non l’avrebbe presa questo pomeriggio. Perché era indietro con gli esami”.
C’è una Giada in ognuno di noi.
Oggi pomeriggio Giada Di Filippo, splendida ragazza di 26 anni nata a Sesto Campano, avrebbe dovuto laurearsi. Il giorno tanto atteso da amici e familiari era finalmente arrivato. La laurea in Scienze Naturali era un grande obbiettivo per lei e per la mamma e il papà che erano arrivati apposta dal piccolo paese molisano.
Nella sala era tutto pronto.
I laureandi erano pronti a discutere le proprie tesi.
Giada si allontana. Sale sul tetto di Monte S.Angelo e si toglie la vita. Un volo nel vuoto, un salto altrove in realtà. Lontana dalla “vergogna”.
Perché Giada si vergognava di dire ai suoi genitori che oggi non toccava a lei.
Che la laurea non l’avrebbe presa questo pomeriggio.
Perché era indietro con gli esami.
E non aveva mai avuto il coraggio di parlare. Con la sua famiglia, con la Madre e il Padre.
Si è discusso e si discute spesso della difficoltà di essere genitori ma è anche opportuno ragionare su quanto sia altrettanto complicato essere figli.
Inutile essere ipocriti. In tante famiglie il problema principale è la comunicazione. Il dialogo.
Spesso i genitori riversano su di noi ambizioni e frustrazioni, ansie e desideri.
È normale. Ma non tutti riescono a reggere l’urto emotivo.
Spesso abbiamo paura di non essere all’altezza delle loro aspettative.
Perché la società è dura è competitiva e premia “i vincenti”, per i deboli non c’è posto.
Sensibilità, bontà, timidezza sembrano cose di cui vergognarsi.
O “vinci” o, semplicemente, non sei. Non esisti.
E finiamo per pensare che anche i nostri genitori possano rifiutarci, emarginarci, condannarci, abbandonarci.
Ci siamo passati tutti. Non siate bugiardi. C’è una Giada in ciascuno di Noi. Parlatene, parliamone, parliamoci.
L’autore è Lorenzo Crea
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