Venafro. Commercializzazione di carni acquistate dall’U.E. e rivendute nel mercato interno: evasione per 4 milioni di euro. Quattro le persone denunciate per “Frode carosello”.

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Il sistema fraudolento era attuato mediante vari passaggi di beni  provenienti ufficialmente da un Paese dell’UE, al termine del quale l’impresa italiana acquirente detrae l’IVA nonostante che il venditore compiacente non l’abbia versata (nella foto, la Tenenza Finanza di Venafro).

I Finanzieri della Tenenza di Venafro hanno portato a termine una complessa attività investigativa nei confronti di una società operante nel comparto della commercializzazione di carni, che ha consentito di scoprire un articolato sistema di frode fiscale, incentrato sulle transazioni commerciali realizzate negli ultimi anni che hanno determinato una evasione d’imposta di circa 4 milioni di euro. Inoltre, la predetta società ha annotato nelle proprie scritture contabili anche fatture false, relative ad operazioni inesistenti, per più di 3 milioni di euro. Il sistema fraudolento posto in essere dall ’azienda venafrana è stato quello noto come “frode carosello”, attuato, cioè, mediante vari passaggi di beni (in questo caso, carni) provenienti ufficialmente da un Paese dell’UE, al termine del quale l’impresa italiana acquirente detrae l’IVA nonostante che il venditore compiacente non l’abbia versata. Viene, cioè, interposto un altro soggetto italiano (prestanome) nell’acquisto di beni tra un soggetto comunitario (reale venditore) ed un altro italiano (reale acquirente). Quest’ultimo, però, risulta aver acquistato dal prestanome, che emette le fatture con IVA, ma non la versa, mentre l’acquirente (compiacente) la detrae indebitamente. Nel caso della società venafrana, l’entità dell’evasione ha consentito di inquadrare specifiche violazioni di natura penale e tributaria, debitamente segnalate all’Autorità Giudiziariadi Isernia. Quattro persone, responsabili aziendali a vario titolo, risponderanno dei reati di cui all’art. 5 e 8 del D.Lgs 74/2000.

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